mercoledì 30 aprile 2008

BUFALAT - 100% latte di bufala campana

Cia: mozzarella campana è sicura

Roma, 29 apr. - (Adnkronos) - ''L'agricoltura italiana paga, ancora una volta, gli allarmismi e le deduzioni precipitose sulla salubrita' dei prodotti agroalimentari del nostro Paese. Sono bastate poco piu' di due settimane di 'allarme mozzarella di bufala inquinata' per mettere in ginocchio un comparto, con danni quantificabili in 100 milioni di euro''. E' quanto afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, dopo i risultati emersi dai controlli sui caseifici campani che hanno dimostrato, nella stragrande maggioranza dei casi, la bonta' e la sanita' della mozzarella.

''Ora -prosegue la Cia- auspichiamo giusti e rapidi indennizzi ai soggetti danneggiati e l'applicazione delle misure previste nei casi di provate crisi di mercato, quali la sospensione degli oneri previdenziali e la proroga dei mutui e delle cambiali agrarie, oltre che una penetrante campagna di promozione e valorizzazione della mozzarella di bufala campana verso i consumatori''.

''Al fine di evitare per il futuro facili e dannose 'semplificazioni' -conclude la Cia- chiediamo che i controlli, effettuati in una situazione di emergenza, siano duraturi e diventino una regola a tutela delle aziende agricole e dei consumatori''.

fonte: adnkronos.com

Mozzarella di bufala, conclusi i controlli: via libera alla vendita dei nostri prodotti all'estero

ROMA (29 aprile) - Chiusa la vicenda della mozzarella di bufala campana. I ministri delle Politiche agricole e della Salute, in una nota congiunta, hanno comunicato che al termine dei controlli effettuati «tutti i nostri prodotti lattiero-caseari, mozzarella di bufala campana inclusa, possono essere commercializzati liberamente sul mercato internazionale, senza sottostare a rafforzamenti di controlli alle frontiere degli altri Paesi». I risultati hanno infatti evidenziato che il problema diossina esiste, ma è circoscritto.

Nel dettaglio, dalle due fasi del piano di controlli predisposto dal ministero della Salute per verificare la presenza di diossina nella mozzarella di bufala è emerso che, nelle province di Napoli, Caserta e Avellino, l'85,6% dei campioni esaminati è conforme alla soglia relativa al contaminante e il 14,4%, pari a 39 campioni, non rispetta i limiti fissati dalle autorità comunitarie (2 picogrammi per chilo). I 102 allevamenti (100 di Caserta e 2 di Napoli) da dove provengono i 39 campioni infetti sono già stati posti sotto sequestro sanitario. Tutti conformi alla norma, invece, i 113 campioni prelevati a Salerno e Benevento, corrispondenti a 313 allevamenti bufalini.

Nella nota si spiega inoltre che «negli allevamenti che danno il latte ai caseifici in cui è stato riscontrato il superamento dei limiti fissati sono in corso gli opportuni approfondimenti». Queste ulteriori analisi prevedono il prelievo di campioni di latte e di alimenti zootecnici in ogni singolo allevamento conferente, il divieto di cessione o commercializzazione del latte e di tutti glia ltri prodotti lattiero-caseari da essi provenienti e il divieto di movimentazione degli animali di qualsiasi specie, lì presenti. In questo modo si potranno isolare gli allevamenti a rischio diossina e si potranno avviare le bonifiche necessarie a rimuovere le cause della contaminazione.

La Confederazione italiana agricoltori. Alla luce dei risultati emersi dai controlli sui caseifici campani la Confederazione italiana agricoltori (Cia) ha dichiarato che «gli allarmismi e le deduzioni precipitose sulla salubrità dei prodotti agroalimentari del nostro Paesei» hanno causato danni quantificabili in 100 milioni di euro. La Cia si augura dunque che «giusti e rapidi indennizzi vengano dati ai soggetti danneggiati e che vengano applicate le misure previste nei casi di provate crisi di mercato, quali la sospensione degli oneri previdenziali e la proroga dei mutui e delle cambiali agrarie, oltre che una penetrante campagna di promozione e valorizzazione della mozzarella di bufala campana verso i consumatori». Infine per «evitare per il futuro facili e dannose semplificazioni - continua la Cia - chiediamo che i controlli, effettuati in una situazione di emergenza, siano duraturi e diventino una regola a tutela delle aziende agricole e dei consumatori».

L'istituto zooprofilattico sperimentale per il mezzogiorno. Il commissario dell'istituto, Antonio Limone, tira le somme della vicenda delle mozzarelle di bufale contaminate da diossina dicendo che sono due gli elementi da sottolineare. In primo luogo esiste una zona, la regione campania, dove esiste una reale presenza di diossina. Esiste anche la possibilità che la contaminazione esista anche altrove. La vicenda dunque sarebbe ancora aperta.

Bisogna cercare di capire qual è la causa della contaminazione. Le ipotesi avanzate da Limone sono: i rifiuti tossici depositati illegalmente nell'area del casertano; le combustioni selvagge di materiale plastico; il foraggio utilizzato per l'alimentazione animale, prodotto e acquistato in un altro luogo rispetto all'allevamento oppure le sostanze anticrittogamiche utilizzate per produrre il foraggio stesso.

fonte: ilmessaggero.it

martedì 29 aprile 2008

I CAPOLAVORI DELL'AGROALIMENTARE D'ITALIA

“LA GRANDE BUFALA” (EBOLI, 30 MAGGIO/2 GIUGNO): OCCASIONE PER RILANCIARE L’IMMAGINE E CONOSCERE MEGLIO UNO DEI PRODOTTI CAMPANI PIÙ APPREZZATI, IN UN FESTIVAL ALL’INSEGNA DEI PRODOTTI E DELLA CUCINA MEDITERRANEA
I doppisensi si sprecano, specie di questi tempi, eppure “La Grande Bufala” (www.lagrandebufala.it), evento di scena ad Eboli (Salerno) dal 30 maggio al 2 giugno, si propone come un omaggio tutt’altro che scherzoso alla Mozzarella di Bufala Campana Dop, uno dei fiori all’occhiello della così detta cucina mediterranea.
Promossa da un gruppo di imprenditori, sotto il marchio “ Eboli Sviluppo”, con la collaborazione del Comune di Eboli, della Regione Campania, della Provincia di Salerno e della Camera di Commercio di Salerno, la manifestazione darà vita ad un vero e proprio “Mercato dei Sapori Mediterranei”, dove si potrà con conoscere direttamente, oltre ai prodotti Igt e Dop di origine campana, ogni singolo produttore, con la sua storia e le sue tradizioni. Non mancheranno degustazioni, incontri, mostre e laboratori per grandi e piccini, giochi e spettacoli, che troveranno il loro culmine, il 31 maggio, nella Notte Bianca (quale altro colore, visto che si parla di mozzarella?). Sarà anche possibile, per i più attenti e interessati, approfondire le metodologie di allevamento della bufala e di produzione di mozzarella e formaggi direttamente nelle aziende casearie che, per l’occasione, apriranno le porte ai turisti.
Il 2 giugno, infine, Festa della Repubblica Italiana, La Grande Bufala si unirà ai festeggiamenti in maniera golosa ed originale, celebrando la cucina nazionale in un tripudio di colori: verde come il basilico, rosso come il pomodoro e bianco come la prelibata mozzarella di bufala.

fonte: winenews.it

Mela Verde e Confagricoltura per la promozione dei prodotti della Piana del Sele ed in particolare della Mozzarella di Bufala

“Valorizzare l'esclusività, la qualità ma soprattutto la tradizione secolare del nostro prodotto” dichiara Orsetto, direttore Confagricoltura Salerno

Martedì 29 e mercoledì 30 aprile, sul territorio della Piana del Sele, verrà registrata una puntata del programma MELA VERDE di Rete 4 Mediaset, condotta dal Dr. Edoardo Raspelli per immortalare la prestigiosa mozzarella di bufala. E’ della Confagricoltura-Upa di Salerno il progetto ‘l’oro bianco’, per la promozione ed il riposizionamento delle attività produttive della provincia attraverso un processo di valorizzazione dei prodotti tipici.

“Obiettivo del progetto è identificare la Mozzarella di Bufala all’interno del proprio territorio culturale, geografico, storico e tradizionale di appartenenza –dichiara il direttore Confagricoltura, Luigi Orsitto- ci prefiggiamo, così, di attivare sinergie profittevoli tra il comparto ed il turismo sfruttando l’immagine del territorio operando sinergicamente con le amministrazioni locali di coinvolgere e informare il pubblico turista del grande patrimonio”.

fonte: cilento.it

MOZZARELLA DI BUFALA: DOMANI IL PUNTO DELLA SITUAZIONE A ROMA

ROMA – Giornata decisiva per la mozzarella di bufala campana, domani 29 aprile. Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Paolo De Castro, e il Ministro della Salute, Livia Turco, esporranno in una conferenza stampa congiunta, i dati relativi al caso. Alle 11 presso la sede del Ministero della Salute, saranno illustrati gli esiti finali delle analisi sulle campionature e delle attivita' di vigilanza e controllo.

fonte: Primapress.it

giovedì 24 aprile 2008

TERZO SALONE DELLA MOZZARELLA DI BUFALA PER SUPERARE LA CRISI

Un’intesa tra l’Alto Commissario e Unimpresa per rafforzare la cooperazione nella lotta alla contraffazione. E’ stata firmata nell’ambito del terzo salone della mozzarella di bufala campana e del made in Italy, organizzato a Paestum dall’unione giovani imprenditori di Unimpresa. L’accordo arriva dopo il caso delle esportazioni di mozzarella campana bloccate alla frontiera da alcuni paesi per il rischio diossina. Un allarme ingiustificato, come ha sottolineato il presidente dei giovani di Unimpresa Donato Ciociola.
Il protocollo d’intesa è stato firmato dal presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi e l’Alto Commissario per la lotta alla contraffazione, Giovanni Kessler, che ha spiegato in che modo verranno intensificati i controlli per difendere i marchi dop e doc dei prodotti italiani.
Durante il dibattito, il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, si è soffermato sul ruolo che avranno le imprese nel giro di vite nella lotta alla contraffazione.

fonte: videocomunicazioni.com

martedì 22 aprile 2008

Nel Salernitano brindisi col latte di bufala

NAPOLI (18 aprile) - Hanno deciso di festeggiare i risultati dei test, che scagionano la mozzarella di bufala, liberandola dl blocco della Cina, brindando proprio con il latte di bufala nel Salernitano.

«Questi dati danno ragione ad un territorio che da sempre ha puntato sulla qualità», ha sottolineato l'assessore all'Agricoltura della Provincia di Salerno, Corrado Martinangelo. «Siamo stati fagocitati dal cannibalismo mediatico», ha commentato Franco Consalvo, presidente del Consorzio di Tutela della Dop Mozzarella di Bufala Campana. Intanto, proprio in provincia di Salerno, domani si svolgerà il primo Campionato mondiale di mangiatori di mozzarella di bufala. Il vincitore - colui che in 30 secondi avrà mangiato il maggior quantitativo possibile - riceverà un buono acquisto di mozzarella di bufala campana Dop del valore di 500 euro.

Avverà nell'ambito di “Itinerari Mediterranei”, il progetto di marketing territoriale promosso dalla Provincia di Salerno, assessorato all'Agricoltura, dedicata all'oro bianco e che quest'anno si affianca al terzo Salone della Mozzarella di Bufala Campana e del Made in Italy. «L'allarme diossina non ha penalizzato solo il comparto caseario. Gli importatori stranieri hanno voluto garanzie anche in merito all'ortofrutta della Piana del Sele - ha sottolineato Claudio Nigro docente di Marketing e Comunicazione d'Impresa dell'Università di Foggia, intervenuto alla tre giorni - Da oggi è tutto in salita»

fonte: ilmessaggero.it

I TEST 'SCAGIONANO' LA MOZZARELLA CAMPANA

ROMA - Tracce di diossina e molto allarmismo. Questi i fattori che hanno caratterizzato la vicenda della mozzarella di bufala campana, per la quale oggi si scrive la parole fine, almeno per la prima fase del piano di controlli previsti dal Ministero della Salute, con oltre 900 caseifici svincolati dai sequestri cautelativi, su un totale di circa mille allevamenti bufalini presenti nella regione.

"La mozzarella di bufala è stata penalizzata da una campagna stampa troppo precipitosa e allarmistica - ha detto all'Ansa il ministro delle Politiche Agricole, Paolo De Castro - mi auguro ora che il comparto possa sollevarsi tempestivamente dalla crisi che ha attraversato e che la mozzarella di bufala torni ad essere simbolo del made in Italy". E' un "quadro rassicurante", quello emerso dalle analisi per il Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana Dop che riporta la vicenda nelle sue reali dimensioni, "quelle di un fenomeno circoscritto", anche alla luce dei risultati arrivati oggi sui 115 campioni analizzati, provenienti dai caseifici delle province di Salerno e Benevento, risultati tutti negativi alla diossina.

A conti fatti, nelle prime tre province campane analizzate, Napoli, Caserta e Avellino, su 265 campioni (ognuno corrispondente a 3-4 allevamenti), il 14% è risultato positivo alla diossina, con valori che rientrano nella cosiddetta 'misura di incertezza', ovvero di poco superiori al valore-soglia di 2 picogrammi. Nessuna positività, invece per le restanti due province campane. Nell'intera regione, sono un centinaio gli allevamenti posti ancora sotto sequestro e tutti situati nell'area della provincia di Caserta. Per questi allevamenti è già partito un piano di ulteriori analisi che ha il compito di risalire, (sul 14% di campioni positivi), ai singoli allevamenti e, una volta individuati, sottoporli a controlli, sia sul latte che sul foraggio per l'alimentazione animale.

"I risultati ottenuti da questo piano controlli - ha spiegato il Commissario dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale per il Mezzogiorno, Antonio Limone - sono in linea con quello che già da qualche anno sapevamo, ovvero che nella zona di competenza della Asl Caserta 2 ci fosse presenza di diossina". Le positività alla diossina, secondo Limone, erano emerse già nel 2001, (a seguito di analisi di routine previste da un piano ministeriale di analisi dei residui), su alcuni campioni di latte ovino, nei comuni di Macerata Campania e Marcianise "da quel momento è partita la campagna stampa sulla diossina, adesso è necessario individuarne la fonte - ha aggiunto Limone - ed eliminarla".

Chiusa la prima fase, ora c'é da attendere i risultati delle analisi sui casi positivi, a cui seguirà l'invio di un nucleo operativo composto da veterinari, esperti e biologi con il compito di analizzare ogni stabilimento di produzione alimentare nel raggio di 3 chilometri dall'allevamento bufalino per verificare l'estensione della contaminazione e individuarne la causa. "I controlli resteranno vigili - ha affermato Limone - e la nostra attenzione si focalizzerà sull'area di Caserta". Ancora non si avanzano ipotesi sulla causa della presenza del contaminante, "i motivi possono essere molteplici - ha concluso il commissario - solo un'analisi epidemiologica ci potrà chiarire il fattore di contaminazione".

fonte: ansa.it

lunedì 21 aprile 2008

Mozzarella di bufala, la Cina revoca il blocco

La Cina ha deciso di revocare il divieto di importazione della mozzarella e di controlli obbligatori per tutti i prodotti caseari italiani imposti lo scorso 28 marzo al termine di una lunga trattativa condotta dall'ambasciata italiana in Cina con l'assistenza della rappresentanza della Commissione europea e dell'Istituto per il commercio estero.

Grande soddisfazione per la fine del blocco verso i prodotti italiani è stata espressa dalla Cia. "Un altro deciso passo verso la normalizzazione del settore - si è espressa la Cia-Confederazione italiana -. Un ulteriore positivo passo verso la completa normalizzazione del settore. Adesso, tuttavia, e' indispensabile operare con la massima incisività e concretezza per risanare i danni pesanti subiti dagli allevatori, attraverso interventi mirati".

Intanto i referti dei primi 14 test svolti nelle province di Salerno e Benevento per verificare la presenza di diossina, sono risultati negativi. Sono ancora in corso le analisi sui casi trovati positivi ai primi controlli (il 14% del totale), effettuati nelle province di Napoli, Caserta e Avellino.

fonte: Romagnaoggi.it

Napoli, mangia 20 mozzarelle di bufala in 3 minuti: è record

Napoli, 19 apr. - (Adnkronos) - E' un attore, ha 40 anni, ed è il vincitore del Primo Campionato dei Mangiatori di Mozzarella di Bufala Campana Dop. Si chiama Gino Palladino (nella foto). Il suo record: un chilo in tre minuti. Erano 11 i concorrenti che hanno gareggiato per ottenere il titolo di Campione del Mondo. Ogni candidato ha ingurgitato 20 bocconcini, uno dopo l'altro, incurante delle sbavature e delle telecamere. Ad ognuno è stata consegnata una ciotola trasparente con l'imperativo di svuotarla. Dopo qualche secondo di concentrazione, al via del giudice di gara, hanno lottato contro il tempo scandito dal cronometro per aggiudicarsi la vittoria.

Ma se qualcuno si aspetta di ricavare da questo divertente gioco il profilo ideale del mangiatore di mozzarella di bufala, rimarrà deluso, perché il 1° Campionato ha sorpreso proprio per la varietà dei partecipanti: dalla piccola Pasqualina Cupo di Palomonte, di 17 anni studentessa del liceo Socio- psicopedagogico di Campagna, al concorrente senior Michele Inglese, 46 anni di Matinella. Al tavolo anche Alfredo D'Ambrosio 59 anni di Ogliastro, pensionato; Riccardo Reynaud 26 anni napoletano, ingegnere informatico; Gianpiero Cerone, 40 anni, di Capaccio, insegnante di Filosofia al liceo Parmenide di Vallo della Luccania; Carmine Ferrara, 25 anni, studente di Battipaglia; Davide Capozzoli, 30 anni, rappresentante di Gioi Cilento; Lara Parisi, 20 anni, studentessa in moda di Oliveto Citra; Pasquale Mastrangelo di Palomonte, 20 anni, lavoratore agricolo e Giorgio Ruggero, 18 anni di Battipaglia, studente all'istituto tecnico Focaccia di Salerno.

L'evento è rientrato nel programma di marketing territoriale promosso dalla Provincia di Salerno-Assessorato all'Agricoltura, Itinerari Mediterranei. Al vincitore è stato consegnato un buono acquisto da 500 euro da spendere in mozzarella di bufala.

fonte: Adnkronos.com

giovedì 17 aprile 2008

Il Salone della mozzarella ai nastri di partenza in Ferrari Prende il via domani la tre giorni dedicata all’oro bianco della Campania Durante l’evento

Taglio del nastro domani per il Terzo Salone della Mozzarella di Bufala Campana e del Made in Italy. E’ fitta di appuntamenti l’agenda di coloro che parteciperanno all’evento durante il quale verranno anche resi noti i risultati definitivi delle analisi sul latte di bufala. Il Salone, organizzato dalla Federazione Nazionale Giovani di Unimpresa, è uno degli appuntamenti del cartellone di Itinerari Mediterranei, il progetto di marketing territoriale promosso dalla Provincia di Salerno-Assessorato all’Agricoltura, per la direzione artistica di Andrea Carraro.

Prodotti tipici e archeologia, il connubio tra eccellenza gastronomica e patrimonio culturale, sarà celebrato nel convegno d’apertura sul tema “Turismo ed Enogastronomia alimentare”, che si terrà alle 10.30 presso il Museo di Hera Argiva. Parteciperanno il giornalista enogastronomico Luigi Cremona, il presidente della Provincia di Salerno Angelo Villani, l’assessore all’Agricoltura della Provincia di Salerno Corrado Martinangelo, il presidente nazionale di Unimpresa Paolo Longobardi, il presidente nazionale dei giovani di Unimpresa Donato Ciociola, il presidente del Consorzio della Mozzarella di Buafala Campana Dop Franco Consalvo, il sindaco di Capaccio-Paestum Pasquale Marino, la presidente dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Paestum Marisa Prearo e Claudio Nigro, docente di marketing e comunicazione d’impresa all’Università degli studi di Foggia, coordinati da Eduardo Scotti del quotidiano “La Repubblica”. Durante il convegno all’esterno del Museo sarà esposta una Ferrari, simbolo dell’Italia vincente nel mondo.

Alle 12 l’attenzione si sposterà tutta sul Centro Congressi Ariston dove verrà effettuato il consueto taglio del nastro e apriranno gli stand.

Intanto alle 10 prenderà il via la sezione didattica indirizzata alle scuole superiori “Mangiare meridiano. Il paesaggio delle culture alimentari”, proiezione di documentari che testimoniano la presenza di realtà territoriali il cui obiettivo principale è la tutela delle identità dei prodotti tipici e la difesa del marchio di qualità che caratterizza e identifica il luogo di appartenenza.

Due gli appuntamenti tecnico-scientifici in programma domani: alle 12.30 verrà firmato il protocollo d’intesa tra l’Alto Commissario Governativo per le contraffazioni Giovanni Kessler e il Presidente di Unimpresa (Unione Nazionale di Imprese) Paolo Longobardi. Alle 13.00 è prevista la presentazione del lavoro sulla definizione dei parametri sensoriali della mozzarella di bufala. Interverranno F.Javier Comendador, ricercatore Inran, e Franco Consalvo, Presidente del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop.

Sarà invece il Gran Premio Amira, alle 15.30, 2° Concorso del Carciofo di Paestum Igp e i Vini del Cilento sul tema “Carciofi e mozzarella”, ad aprire la sezione dedicata alle degustazioni. Aspiranti maître si sfideranno nella preparazione di piatti alla lampada che vedranno l’abbinamento della mozzarella Dop con il Carciofo di Paestum Igp.

Alle 17.30 si terrà la degustazione, a cura dell’associazione Oleum, di olio Dop Colline Salernitani e Dop Cilento, in abbinamento con mozzarella e pomodoro. e in abbinamento con carpaccio di carne di bufalo.

Di Ferrari in Ferrari: la prima giornata si apre con un’intrigante novità per gli appassionati di formaggio e bollicine: degustazione di provola affumicata con paglia e foglie di tabacco in abbinamento Ferrari Perlé 2002 Trento DOC e sigaro, da un’idea di Antonio Del Franco in collaborazione con Maria Sarnataro. La degustazione sarà condotta da Nicola Matarazzo. Appuntamento alle 19.30 su prenotazione.

Già da domani, e per tutti e tre i giorni della manifestazione, partendo dall’Ariston sarà possibile visitare i caseifici e gli allevamenti, nell’ambito dell’evento parallelo “Le Strade della Mozzarella”.



Gli stand espositivi saranno aperti dalle 10.30 alle 19.30. L’ingresso al salone è libero.

fonte:guide.dada.net

Mozzarella, il Giappone dice sì all'import

Per il ministro alle Politiche agricole, forestali e alimentari, Paolo De Castro, la ripresa delle importazioni da parte del Giappone della mozzarella di bufala campana è un'ulteriore "testimonianza dell'efficacia del sistema di controllo costruito con l'Unione europea in quanto - ha ricordato - soltanto pochi giorni fa c'è stato un incontro ulteriore tra i servizi della Commissione europea e i nostri uffici del ministero italiano della Sanità". Insomma, assicura De Castro, "si sta andando avanti in assoluta sintonia con l'Unione europea". Il fatto che la situazione si sia normalizzata con il Giappone è importante, ha aggiunto il ministro, "perchè purtroppo in questi casi si può creare confusione. Dobbiamo evitare che questo tipo di situazione si allarghi".
In realtà, in Corea del Sud e in Giappone non c'è stato alcun bando per la mozzarella di bufala "made in Italy", ma soltanto la richiesta di chiarimenti. Chiarimenti che sono arrivati, come dimostra il via libera all'import. I prodotti fermi alla dogana sia in Corea del Sud che in Giappone, in particolare a Tokyo e a Osaka, non sono stati comunque oggetto di analisi che hanno rivelato la presenza di diossina.
L'allarme, come noto, è scattato dai casi di positività alla diossina riscontrati in alcuni campioni di latte e mozzarella di bufala prelevati in alcune aree della Campania. I valori di diossina riscontrati nel formaggio sono comunque molto bassi, ha subito assicurato Andrea Cozzolino, assessore alle Attività produttive della Regione Campania: infatti, "il tetto massimo della diossina è di 3 picogrammi per grammo di latte e sono stati trovati valori di 3,2-3,3 picogrammi", dunque di poco superiori al limite previsto dalle normative europee. Indici riscontrati nelle mozzarelle e nel latte presso 25 caseifici su centotrenta controllati. Tutte le ottantatre aziende agricole fornitrici dei 25 caseifici sono state rintracciate e sottoposte a sequestro cautelare per impedire qualsiasi rischio in attesa di conoscere gli esiti delle analisi che evidenzieranno la effettiva provenienza del latte risultato positivo all'esame della diossina. Invece prima l'autorità agricola e veterinaria di Singapore ha bloccato la vendita di mozzarella di bufala italiana e poi l'amministrazione generale della quarantena del Governo cinese che ha vietato le importazioni di mozzarella italiana e stabilito che tutti gli altri tipi di formaggio italiano devono essere sottoposti a test di laboratorio, prima di che sia consentito il loro ingresso in Cina. La diplomazia italiana è già all'opera e l'Ambasciatore d'Italia in Cina, Riccardo Sessa, su istruzioni ricevute da Roma, ha sollecitato le autorità cinesi a rimuovere il divieto di importazione. Quanto al peso delle esportazioni italiane in Cina, Sessa ha comunque assicurato che si tratta di quantità "simboliche" e che l'Italia fornirà le necessarie garanzie sulla qualità dei prodotti italiani e in particolare della mozzarella di bufala campana, che essendo un prodotto Dop (Denominazione di origine protetta) risponde a specifiche regole di produzione approvate dall'Unione europea.
Dai 48 milioni di euro derivanti dalle vendite all'estero, pari al 16 per cento del fatturato del settore (che ammonta a 300 milioni di euro) non è semplice estrapolare la cifra in valore della mozzarella venduta in Cina anche perchè, come ha spiegato in una nota il Consorzio di Tutela della mozzarella di bufala campana Dop (che con l'ufficio agricoltura dell'Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese a Roma ha in corso da tempo una trattativa), "sia la mozzarella di bufala che tutti i formaggi freschi a pasta filata non riescono a superare la frontiera cinese a causa della quarantena di tre settimane imposta della autorità doganali". Queste restrizioni rendono, di fatto, difficili le esportazioni di prodotti freschi verso la Cina. La quarantena è imposta perchè si teme di importare un batterio, l'enterobacter sakazakii che, stando ai dati forniti dal Consorzio, non è presente nelle flore batteriche delle aree mediterranee. Intanto i controlli in corso sono definiti "necessari" per il responsabile del Centro di riferimento dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) Walter Pasini. "I controlli sulla totalità dei caseifici vanno benissimo - osserva Pasini - perchè il campione non è mai rappresentativo dell'universo e può riguardare una zona che non rispecchia la totalità della realtà produttiva". Ma dopo i controlli, secondo Pasini, bisogna capire da dove arriva la diossina che "non deve esserci nel latte nè negli altri alimenti". Alla luce di questi provvedimenti, secondo la Coldiretti, "ci sono tutte le condizioni per una seria iniziativa diplomatica che possa contrastare le decisioni assunte, sulla base delle importanti attività di controllo e certificazione effettuate, per limitare il danno provocato dal susseguirsi di dichiarazioni contradditorie che hanno creato confusione e incertezza tra i consumatori a livello nazionale d internazionale". Il sottosegretario alla Salute, Gian Paolo Patta, "la mozzarella è un prodotto sano e controllato".

fonte: ildenaro.it

martedì 15 aprile 2008

Le aziende campane rispondono all’allarme diossina ed agli effetti negativi dell’emergenza rifiuti.

La paura diffusasi tra i consumatori per i rischi connessi al recente allarme diossina riscontrato nella mozzarella di bufala nonché al rischio contaminazione dei terreni agricoli da parte di rifiuti tossci con la conseguente crisi nelle vendite del settore agroalimentare ha spinto alcuni imprenditori ad agire tempestivamente per scongiurare gli effetti di un ingiustificato boicottaggio nei confronti dei tanti prodotti tipici che rappresentano la vera ricchezza della regione.

E’ questo il caso di un’azienda del settore lattiero-caseareo che produce e commercializza BUFALAT, latte di bufala campana da bere, noto ai più accaniti salutisti per il suo elevato apporto di elementi nutritivi e per la sua elevata digeribilità. La “Fattori Garassi”, questo è il nome dell’azienda ha infatti deciso di rispondere in maniera decisa alla grave situazione venutasi a creare in seguito agli scandali emersi nell’ambito della cattiva gestione dei rifiuti in campania ed al più recente allarme diossina. L’azienda in questione, come molte altre del medesimo settore, ha accusato i colpi di un grave rallentamento nelle vendite del proprio latte, che viene distribuito in tutta Italia ed in alcuni paesi Europei a causa della paure diffusesi tra i consumatori. L’amministrazione della Fattoria Garassi ha così deciso di correre ai ripari lanciando una campagna di comunicazione a supporto dei propri prodotti. L’obiettivo, dice l’azienda, è dimostrare ai nostri clienti l’infondatezza delle loro paure, dovute principalmente alla campagna mediatica che in questi mesi, ha compromesso seriamente la nostra immagine e quella di una interia filiera produttiva. Per queste ragioni ci siamo rivolti ad un’agenzia di comunicazione per definire una strategia di risposta ad una situazione che se continuasse a perdurare avrebbe effetti devastanti anche sul piano occupazionale. La campagna pubblicitaria messa in atto dalla Fattoria Garassi sottolinea non solo la genuinità del proprio latte, BUFALAT, ma anche l’impegno che l’azienda agricola ha sempre profuso nella difesa dell’ambiente. L’azienda infatti ha ottenuto importanti certificazioni che attestano il rispetto di precisi standard nella produzione e trattamento dei rifiuti provenienti dal ciclo produttivo, come ad esempio l’impiego delle biomasse per la generazione di energia che poi viene impiegata per alimentare gli impianti, l’ottimizzazione del volume e della quantità degli imballaggi, l’uso di brick totalmente riciclabili e biodegradabili per la conservazione del latte di bufala.
E’ importante, ribadisce l’azienda, che siano innanzitutto gli imprenditori locali a dare dei chiari ed inequivocabili segnali del loro impegno e senso di responsabilità verso l’ambiente. Solo in questo modo, conclude, possiamo garantire ai nostri prodotti il rispetto e l’immagine che meritano.

Per chi volesse approfondire vi rinviamo al sito dell’azienda:

http://www.fattoriagarassi.com

Allarme rientrato per mozzarella e Brunello

Mozzarelle di bufala con la diossina e l'affaire Brunello: attenzione altissima da subito ma poi piena consapevolezza che dai due prodotti così rappresentativi della cultura alimentare italiana "non viene alcun rischio". Sono rassicuranti le parole del commissario europeo all'agricoltura Mariann Fischer Boel, oggi a Firenze per il Pac's health check. L'allarme per mozzarelle e Brunello è stato "valutato e preso immediatamente in considerazione" , ha detto Fischer Boel che subito ha aggiunto: "attualmente non esiste alcun rischio per la salute dei cittadini, anche per la prontezza con la quale si è deciso di reagire a questi allarme in Italia".

Vero è che le settimane scorse, segnate dallo stop alle importazioni di mozzarelle di bufala campane e dall' affaire ancora non chiarissimo che ha toccato uno dei vini italiani più amati all' estero, l'eco della scossa al sistema agroalimentare italiano è arrivato fino a Bruxelles. Il coraggio e la capacità di mettersi in gioco degli italiani però vale un complimento della commissaria europea: "é un vero peccato che si verifichi che alcuni isolati casi di frode possano in qualche modo minare l'immagine e il prestigio dei prodotti italiani - ha detto Fischer Boel - È vero che queste vicende non sono positive ma potremmo vederne il lato buono: questi casi sono emersi perché l'Italia ha un sistema di controllo efficace che ha consentito di portare alla luce questi isolati casi. E questo porta quindi un' immagine positiva".

Il ministro Paolo De Castro, facendo eco alle parole della collega europea, ricorda a tutti che sotto questo profilo "il mondo ci guarda" ma l' efficienza dei controlli e "la sintonia con la commissione europea" ha smontato un caso pericolosissimo. Tanto che oggi i funzionari del ministero, dice De Castro, sono a Bruxelles e si cominciano a 'liberare' i primi allevamenti di bufale da latte. E non dimentica il ministro, la storia del Brunello, l'affaire che ha annichilito,
Mozzarella di bufala
anche se per poco tempo, una parte della produzione enologica toscana.

"Nessun pericolo di salute" ha ricordato ancora De Castro. In poche parole, è stata tutta una 'bufala', appunto. Ma le frodi "vanno severamente punite" dice il ministro ringraziando le forze di contrasto a frodi e mistificazioni. Per ultimo, un appello che, anche considerate le parole del commissario Fischer Boel, hanno più di un fondamento: "per favore ragazzi, non facciamoci male da soli". Ma a Firenze non si è parlato solo di Brunello e mozzarella: tema della giornata è stato anche il 'Manifesto', redatto dalle organizzazioni delle imprese agricole e dei sindacati di categoria dell' agricoltura, per verificare lo stato di salute della Politica agricola comune.

Un documento, spiegano in una nota congiunta Cia, Confagricoltura, Confagri, Confcooperative, Legacoop agroalimentare, Unci, Fai, Cgil Flai, Uila e Agci Agrital, che "traccia prima di tutto lo scenario" attuale e "senza reticenze per le innovazioni e i miglioramenti della Pac, si raccomanda, per lo meno fino al 2013, di procedere con la necessaria gradualità e solo dopo aver valutato gli effetti delle modifiche". Un programma condiviso anche da Federalimentare. In particolare il presidente Giandomenico Auricchio ha indicato che la Pac, "accanto all'obiettivo della qualità e a quello di corretti rapporti qualità-prezzo",deve puntare a riequilibrare l'incrocio tra domanda e offerta". Dal leader degli industriali é arrivato anche un chiaro monito all'Italia: "non dimenticare la questione delle materie prime".

fonte: lanuovaecologia.it

lunedì 14 aprile 2008

Mozzarella, test: 6 positive su 153

Turco: "L'Europa è soddisfatta"

Aumenta il bilancio dei campioni di latte prelevati nei caseifici campani risultati positivi alla diossina. Al primo test "incriminato" riscontrato, si sono aggiunti altri 5 risultati positivi sui 50 delle analisi che si riferiscono a caseifici di Napoli, Caserta e Avellino. In totale, quindi, si tratta di sei casi su 153 analizzati. "La Commissione Ue è soddisfatta degli esiti dei nostri controlli", afferma il ministro della Salute Livia Turco.

Il Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana Dop, anche considerando i livelli di diossina contenuti nel latte risultato contaminato, afferma invece: "Siamo tranquilli".

La positività riscontrata è "per un valore di poco superiore ai 2 picogrammi, valore-soglia che è stato abbassato rispetto al livello precedente, che era di 3 picogrammi", spiega il presidente del Consorzio Franco Consalvo, sottolineando come i campioni positivi siano relativi ad aziende del casertano già sequestrate e la cui produzione è stata bloccata.

"Finora siamo a sei casi positivi - ha aggiunto Consalvo - ma non sono stati riscontrati i livelli di 20-30 picogrammi di diossina che temevamo, siamo per questo tranquilli". "E' già stata sbloccata l'attività di 403 allevamenti - afferma Livia Turco, ministro della Salute - pari al 75% di quelli controllati. Gli altri restano sotto sequestro cautelativo per verificare l'effettiva presenza di diossina nei singoli allevamenti".

Dai dati forniti dal ministero della Salute, al momento sono stati esaminati 222 campioni sui 265 prelevati, riferiti al latte di 539 allevamenti sui 685 oggetto del programma di controllo. Mentre 403 allevamenti sono stati sbloccati, per gli altri 136 sono in corso ulteriori controlli. I nuovi esami serviranno a verificare in quale latte e in quale specifico allevamento c'è un problema di presenza di diossina fuori norma. Per i rimanenti 43 campioni di latte, le analisi sono ancora in corso.

"Registro con soddisfazione - dice Turco - che la Commissione e gli Stati membri della Ue hanno apprezzato il lavoro svolto dalle autorità sanitarie italiane e si sono dichiarate soddisfatte per le informazioni ricevute. Si è inoltre appreso che alcuni Stati membri stanno effettuando controlli autonomi sulla mozzarella di bufala importata, e i risultati finora ottenuti" non hanno rilevato problemi.

"Il mondo ci guarda - ha affermato Paolo De Castro, ministro delle Politiche agricole - e quindi l' efficienza del sistema dei controlli e la dinamica attraverso cui in perfetta sintonia stiamo procedendo con la Commissione, è motivo di soddisfazione".

Proprio Mariann Fisher Boel, commissario Ue per l'agricoltura, sulle questioni mozzarella di bufala e Brunello stamane a Firenze ha detto: "Attualmente non esiste alcun rischio per la salute dei cittadini, anche per la prontezza con la quale si è deciso di reagire a questi allarmi in Italia".

Sono intanto già stati individuati ed isolati nelle tre province di Napoli, Caserta e Avellino gli allevamenti a rischio diossina, per cui permane il sequestro cautelativo. Successive analisi identificheranno quali sono, di questi allevamenti, quelli effettivamente contaminati dalla sostanza tossica.

In ogni caso il latte di bufala in circolazione, proveniente dalle tre province, risulta in regola con le norme sulla diossina, così come tutti i derivati. A Benevento e Salerno, dove i prelievi sono in corso presso tutti i caseifici, si potranno commercializzare derivati del latte di bufala utilizzando solo il latte già controllato e risultato a norma.

fonte: Tgcom.mediaset.it

Regina in tavola, la mozzarella sale in trono per tre giorni nell’ambito del Terzo Salone della Mozzarella di Bufala Campana e del Made in Italy

Paestum – Centro Congressi Ariston/Zona archeologica

Dal 18 al 20 aprile 2008

Il Salone, organizzato dalla Federazione Nazionale Giovani di Unimpresa, è uno degli appuntamenti del cartellone di Itinerari Mediterranei, il progetto di marketing territoriale promosso dalla Provincia di Salerno-Assessorato all’Agricoltura per la direzione artistica di Andrea Carraro.

«Si parte con la mozzarella e la Ferrari, perché la Ferrari rappresenta l’Italia vincente nel mondo» ha annunciato nel corso della conferenza stampa l’assessore all’Agricoltura della Provincia di Salerno Corrado Martinangelo. Una fiammante Ferrari sarà, infatti, messa in mostra presso il Museo di Hera Argiva il giorno dell’inaugurazione.

«L’assessorato è stato contattato da un istituto scolastico e da un gruppo di camperisti di Roma che intendono partecipare alla tre giorni del Salone – prosegue Martinangelo – una notizia che conferma la validità dell’evento come attrattore turistico. Inoltre ritengo un segnale positivo l’apertura di un nuovo punto vendita di un caseificio, giovedì scorso, a Montecorvino Rovella, in questo particolare momento».

Il Salone si aprirà venerdì 18 aprile 2008, alle ore 10.30, al Museo Narrante di Hera Argiva, con l’incontro con Luigi Cremona, giornalista enogastronomico, indicato dall’Oscar del Vino 2007 come “giornalista dell’anno”, che sarà il testimonial del terzo salone.

L’incontro con Cremona sarà un dialogo a due voci, perché ad accompagnare i presenti alla riscoperta delle eccellenze del territorio sarà il giornalista Edoardo Scotti, curatore della sezione Incontri. Il loro sarà un mettere a nudo il territorio andado alla ricerca dei perché. Il tutto partendo dalle radici greche che caratterizzano il salernitano. Testimonianza di questo legame sono proprio i Templi.

Il Salone sarà anche l’occasione per un confronto sulla mozzarella e sulle sue problematiche, tra esperti del settore, nell’ambito di una tavola rotonda prevista sabato mattina alle 10.30, che sarà coordinata dal giornalista e scrittore di enogastronomia Luciano Pignataro.

Per puro caso, lo svolgimento del salone coinciderà proprio con l’ufficializzazione dell’esito delle analisi sul latte di bufala, un aspetto che naturalmente stà molto a cuore all’assessore all’Agricoltura Martinangelo così come al Presidente della Provincia Angelo Villani.

Esperti, appassionati e semplici curiosi non avranno tempo per annoiarsi nella tre giorni fitta di appuntamenti che si svolgerà tra il Centro Congressi dell’Hotel Ariston e la zona archeologica di Paestum.

Dall’allevamento alla trasformazione del latte, fino alla degustazione delle bontà di bufala: i visitatori del salone potranno conoscere tutte le fasi partecipando alle iniziative previste ogni giorno. Partendo dal Centro Congressi Ariston, a bordo di navette, sarà possibile raggiungere alcuni allevamenti e caseifici della zona nell’ambito de “Le strade della mozzarella”. Gli allevatori e i mastri casari riveleranno ai visitatori il segreto che ha fatto sì che questo formaggio fresco venisse ribattezzato “oro bianco”.

«Anche e soprattutto in questa edizione – ha spiegato il direttore del Salone, Donato Ciociola – sebbene le Strade della mozzarella siano ormai un appuntamento consolidato, abbiamo voluto dare la possibilità ai visitatori di conoscere l’intera filiera, dall’allevamento delle bufale alla lavorazione dei prodotti, per rassicurarli, laddove ce ne fosse ancora bisogno, sulla qualità».
Sarà possibile (su prenotazione) prendere parte alle degustazioni guidate che vedranno l’abbinamento della mozzarella e degli altri prodotti caseari con eccellenze gastronomiche come l’aceto balsamico di Reggio Emilia Dop, il prosciutto di Norcia Igp, il fico bianco del Cilento Dop, la cioccolata di Modica, il Ferrari Perlè 2002 Trento Doc, i vini salernitani e la carne di bufalo.

Le tradizioni gastronomiche campane, tramandate di generazione in generazione, saranno il tema dei film documentari proiettati nell’ambito della sezione Mangiaremeridiano, rivolta in particolare agli allievi delle scuole superiori.

La chiusura del Salone, il 20 aprile, alle ore 19, presso il teatro dell’Ariston di Paestum, avverrà con l’esibizione di due compagnie, esibizione che allo stesso tempo segnerà l’avvio della sezione Danza di Itinerari Mediterranei, curata da Antonella Iannone. Ad aprire la serata sarà la compagnia Intarsi, seguita da Eliopoli che presenterà un progetto tersicoreo dal titolo “Il mare in catene”, presentato nel 2006 alla Biennale di Venezia. La coreografia, firmata dalla regia di Francesco Ventriglia, per la prima volta si presenta nel Mezzogiorno. Una prima di grande impatto per il tema trattato: l’eros nella disabilità.

Sempre nell’ambito di Itinerari Mediterranei verrà allestita la mostra di Franco Sortini dal titolo “Dove riposano gli Dei”, presso Palazzo De Maria (piazza Basilica, c/o sede Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo) e che potrà essere visitabile fino al 30 aprile.

Gli stand espositivi saranno aperti dalle 10.30 alle 19.30. L’ingresso al salone è libero.

fonte: guide.dada.net

venerdì 11 aprile 2008

Mozzarella di bufala: test negativi, ok 130 allevamenti

Possono tirare un sospiro di sollievo 130 allevamenti del napoletano, avellinese e casertano, sbloccati dopo i risultati dei test provenienti dal laboratorio Eurofin di Amburgo. Si tratta di 46 campioni (ad ognuno dei quali corrisponde, su un totale di 265, corrispondono 3 o 4 allevamenti fornitori di latte), tutti negativi.

Salgono a 63 i casi di campioni che hanno ricevuto il via libera dai laboratori tedeschi, mentre a ricevere lo stop sono stati finora 2 allevamenti (rilevata diossina per circa 5 picogrammi, la soglia è di 3 picogrammi per grammo di grasso).

I laboratori italiani italiani stanno analizzando i 77 campioni delle restanti province di Napoli e Avellino “Ad Amburgo ci mettono la metà del tempo e tutto costa un terzo. Perchè? Sono tedeschi...”, spiegano dalla Regione, “i risultati saranno pronti entro sabato”.

fonte: Excite.it

MOZZARELLA, PRODOTTI DERIVATI DAL LATTE DI BUFALA CAMPANA SONO IN REGOLA

ROMA - Tutti i prodotti derivati dal latte di bufala campana sono in regola con le norme sulla diossina.

Lo rende noto il ministero della Salute sottolineando che è in dirittura d'arrivo la prima fase dei controlli sul latte di bufala campano per verificare l'eventuale superamento degli indici di diossina nelle province di Napoli, Avellino e Caserta.

"In soli dieci giorni dall'avvio dei controlli - spiega il Ministero - il nostro sistema di controllo sulla sicurezza alimentare è riuscito a mettere in sicurezza una filiera alimentare complessa e articolata come quella della bufala campana".

Grazie a quest'operazione di controllo, che riguarda anche le due province di Benevento e Salerno e che completa le verifiche già effettuate nei mesi di febbraio e marzo, si sono ottenuti dunque quattro risultati. "L'isolamento degli allevamenti a rischio diossina con il loro sequestro cautelativo - chiarisce il Ministero - l'identificazione degli allevamenti che risulteranno effettivamente contaminati dalla diossina, la garanzia che tutto il latte di bufala campano in circolazione è ormai in regola con le norme sulla diossina, la certezza che tutti prodotti derivati dal latte di bufala campano sono in regola con le norme sulla diossina". Come spiega il Ministero infatti, sono stati prelevati campioni di latte di bufala in tutti i caseifici delle province di Napoli, Caserta e Avellino che non erano ancora stati controllati, e sono stati prelevati 265 campioni di latte. Nello stesso tempo, man mano che arrivano i risultati delle analisi, "si sta già provvedendo a risalire agli allevamenti fornitori del latte facenti parte del lotto trovato positivo ai test della diossina". Tali allevamenti, in attesa delle analisi di conferma della positività, "continuano quindi a rimanere sotto sequestro, in via cautelare, al fine di impedire la commercializzazione del latte a rischio di contaminazione in Campania o in qualsiasi altra località". Al termine di queste ulteriori verifiche, gli allevamenti effettivamente contaminati dalla diossina "saranno sottoposti a bonifica e non potranno riprendere la commercializzazione del loro latte fino a bonifica avvenuta, con risultati negativi stabili sul latte prodotto".

fonte: Ansa.it

giovedì 10 aprile 2008

Si chiama “Bufalat” il primo latte di bufala campana “Ecologico”




Bufalat è il marchio del primo forse unico latte di bufala campano doc da bere che viene prodotto nel pieno rispetto della natura. L’azienda prodruttrice, la Fattoria Garassi, ha di recente lanciato una campagna pubblicitaria in cui si sottolinea il valore “ecologico” del proprio latte.

Sugli annunci apparsi su alcune pagine di quitidiani ed alcune affissioni nelle principali città italiane, si legge “Bufalat, è Verde”. Il senso del messaggio, apparentemente illogico, è legato alla particolare attenzione posta dall’azienda produtrice all’attività di riciclo di tutti gli scarti derivanti dal produzione, e dalla biodegradabilità degli imballaggi usati per la distribuzione del latte. Questa campagna, spiegano dall’azienda, è nata in seguito alla recente emergenza rifiuti, allo scandalo dei rifiuti tossici sversati in aclune aree della regione campana, e alla ancor più grave allarme diossina che ha interessato direttamente il comparto della produzione del latte e della mozzarella di bufala. La Fattoria Garassi, ha in questo modo voluto sottolineare l’impegno profuso nel rispetto dell’ambiente, quale condizione primaria perché possa essere garantito un prodotto di alta qualità. “Siamo una delle poche realtà in grado di rispettare severi standard nel trattamento dei rifiuti e degli scarti derivanti dal processo produttivo” dichiara un responsabile dell’azienda. Gli investimenti sostenuti per l’applicazione di processi di riciclo totale, e l’uso di materiali biodegradabili, garantiscono un ulteriore valore aggiunto rispetto alla bontà e alla qualità del nostro latte e ci è sembrato più che doveroso sottolinearlo mediante una campagna pubblicitaria. L’auspicio di questa azienda è che altri imprenditori campani inizino ad avere maggiore attenzione e sensibilità ai temi della ecosostenibilità dei processi produttivi, e che comincino presto a competere sul mercato con un’arma in più, ovvero il rispetto per l’ambiente.

Per chi volesse approfondire: http://www.fattoriagarassi.com

mercoledì 9 aprile 2008

Mozzarella: controlli nel salernitano. Stop cautelativo delle vendite

VALLO DELLA LUCANIA (Salerno) - A partire da domani controlli a tappeto in una trentina di caseifici bufalini del Salernitano, compresi tra la Piana del Sele e il Vallo di Diano, ambito di competenza dell´Asl Salerno 3: proibita, a scopo cautelare, la commercializzazione di mozzarella di bufala e prodotti derivati.

I controlli, gia´ effettuati nelle scorse settimane in provincia di Caserta, Avellino e Napoli, per scongiurare l´eventuale presenza di diossina nei prodotti lattiero-caseari bufalini, saranno condotti da una decina di veterinari dell´Asl Salerno 3, diretti dalla dottoressa Annamaria Rizzo, e coordinati dal responsabile del Dipartimento di Prevenzione dell´Asl, Giuseppe Fornino.

Ai controlli saranno presenti i carabinieri del Nas. In attesa dei risultati dei campioni prelevati, intanto, da domani sara´ proibita a scopo cautelare la commercializzazione di mozzarella di bufala e prodotti derivati. Lo stop dovrebbe durare tra i cinque e i sei giorni.

Il Direttore Generale dell´Asl Salerno 3, Donato Saracino, ha reso noto che seguira´ costantemente ogni fase dei controlli, mentre questa mattina i dirigenti della regione Campania e i veterinari dell´Asl Salerno 3 si sono incontrati presso il capoluogo partenopeo per fissare gli ultimi dettagli relativi ai controlli dei prossimi giorni.

fonte: metropolisweb.it

Il rilancio della mozzarella passa anche attraverso la tv

Mentre la Corea ritira il divieto di importazione della mozzarella di bufala campana arrivano altre buone notizie per il comparto bufalino. I primi risultati della analisi condotte nei giorni scorsi dall’istituto zooprofilattico del Mezzogiorno sono rassicuranti. Su 265 campioni analizzati, 17 risultano negativi: nessuna presenza di diossina pericolosa. A giorni partiranno anche le analisi sui caseifici del salernitano. Intanto le iniziative a sostegno dell’ “oro bianco” continuano e tra queste, seppur indirettamente, può annoverarsi anche la promozione che di questo prodotto verrà effettuata durante la trasmissione televisiva “L’Italia a Tavola”, condotto da Alessandra Casella ed in onda alle12.30 da ieri e fino all’11 aprile su Alice TV, (canale 416 Sky, con replica nei prossimi giorni. La mozzarella di bufala sarà però uno solo dei tanti ingredienti e cibi che verranno preparati durante la trasmissione: li portano Luigi Balzano e Silvia Caroccia cuochi e fondatori del ristorante 'Re Franceschiello' di Capaccio. Mozzarella e carne di bufalo, ceci, cicerchie e grano, fichi e olio saranno protagonisti per una intera settimana . Cinque puntate tematiche che proporranno un ampio e saporito ventaglio di ricette tradizionali che Luigi e Silvia ripropongono alleggeriti nei condimenti, nelle forme e nella presentazione. Aprirà il ciclo Luigi che nella prima puntata prepara bocconi di bufalo con carciofi, un tortino di grano cotto e la zappetta di ceci con cipolla croccante; accanto a lui Aldo Luigi Bai, direttore del Consorzio Alba (Allevatori bufalini associati) che spiega le virtù di fettine, carpacci e soppersate bufaline. Il secondo giorno mestoli e padelle passano a Silvia che prepara il pane mozzarella occasione per Mimmo Raimondo, vice presidente del Consorzio di tutela della Mozzarella di Bufala Campana per ribadire il rigore e la qualità che caratterizzano la filiera produttiva della mozzarella. Nei giorni successivi i due chef si alterneranno ancora per esaltare il fico bianco, presentato nella puntata di mercoledì da Giuseppe di Fiore (presidente del Consorzio fico bianco del Cilento dop), in bottiglia cioè reso liquore mettendolo in infusione e senza distillarlo. Ma anche la matassa ceci e peperoni cruschi fritti, il baccalà fritto, la scarola imbottita, i cavatelli zucca e castagne. Su tutto l'olio dop del Cilento, protagonista della quarta puntata durante la quale sara' ospite Geppino D'Amico del relativo Consorzio di tutela e valorizzazione. Una scelta precisa, quella di Luigi e Silvia: presentare e far conoscere il cibo cilentano, sapori della tradizione e dei ricordi attraverso le materie prime tutelate dai consorzi che ne seguono e ne garantiscono una produzione di qualità. Unica eccezione l'azienda agricola Maida che con i suoi accattivanti e gustosi barattoli chiuderà la settimana. 08 / 04 / 2008

autore: Valentina Tafuri

fonte: ecodisalerno.com

Diossina, fra pochi giorni l'esito dei test

Negative le prime analisi. Il piano dei controlli messo a punto dal ministero della Salute su allevamenti e caseifici in Campania sta per scadere. Trenta gli allevamenti bufalini liberati ieri dal vincolo della commercializzazione del latte/ La Corea revoca il blocco
Il meccanismo a orologeria innescato dal piano dei controlli in due fasi, messo a punto dal ministero della Salute sugli allevamenti e caseifici della Campania per verificare la presenza di diossina nel latte sta per scadere. Trenta gli allevamenti bufalini liberati ieri dal vincolo della commercializzazione del latte, posto dallo stesso ministero per l'intera durata delle analisi, per i quali sono arrivati i risultati dei 17 campioni di latte prelevati nei giorni scorsi: tutti negativi alla diossina. Per i restanti risultati, ci sarà da aspettare domani, quando la Regione Campania comunicherà i dati ufficiali.

Secondo il presidente del Consorzio di tutela della Mozzarella di bufala Dop, "la stragrande maggioranza dei risultati non dovrebbe essere positiva alla diossina". Stragrande maggioranza non vuol dire totalità ma le certezze arriveranno solo domani e le precisazioni, invece, venerdì, nell'ambito di un incontro previsto al Ministero della Salute. Domani partiranno anche le analisi sui caseifici del salernitano. Come nel caso delle imprese del napoletano, dell'avellinese e del casertano, verrà bloccata la commercializzazione della mozzarella fatta con il latte proveniente dagli allevamenti sui quali sono in corso le analisi.

In questo modo sarà possibile, per i caseifici, non bloccare del tutto la produzione, anche se ci si troverà di fronte ad una carenza di latte. A ciò si è già provveduto nei giorni scorsi con l'autorizzazione, arrivata dal Csqa, a far entrare nella filiera di produzione i centri di raccolta del latte, uno a Salerno e due a Caserta. Per ora, l'Italia ha incassato il risultato positivo della riapertura del mercato sud coreano alla mozzarella di bufala, tranne che per i 25 caseifici posti sotto sequestro ma si tratta di un blocco che non avrà ripercussioni commerciali, secondo il ministro De Castro che si dice soddisfatto della riapertura, "perché questi 25 caseifici non hanno mai commercializzato i propri prodotti in Corea del Sud".

In base al piano ministeriale, entro metà aprile, i risultati delle analisi saranno messi a disposizione della Commissione Europea, insieme a quelli dei caseifici salernitani. A questo punto partirà la seconda fase del piano che prevede la realizzazione di una un'analisi epidemiologica per capire fin dove si è esteso il fenomeno e, una volta individuate le zone a rischio, si procederà a un controllo conoscitivo, senza blocco cautelare, su tutti gli allevamenti bovini ed ovi-caprini.

fonte: lanuovaecologia.it

martedì 8 aprile 2008

MOZZARELLA DI BUFALA: SEUL TOGLIE IL BLOCCO

SEUL - La Corea del Sud ha fatto pace con la mozzarella di bufala italiana, bandita da negozi e tavole a causa del problema diossina. Ad annunciare la notizia il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Paolo De Castro. Rimane, tuttavia, il divieto di importazione su 25 caseifici, quelli direttamente coinvolti dalla contaminazione. Il ministro ha aggiunto: "Accogliamo con soddisfazione la decisione. Il divieto che rimane non arreca alcun danno commerciale visto che i 25 caseifici non commercializzano i loro prodotti in Corea del Sud". De Castro ha voluto ringraziare, "per l'ottimo lavoro di squadra", l'ambasciatore italiano a Seul, Massimo Andrea Leggeri, che ha incontrato a Roma il collega di Seul Kim Joong-Iae.

fonte: primapress.it

Mozzarella di bufala, la Corea del Sud revoca il blocco delle importazioni

ROMA (8 aprile) - La Corea del Sud ha revocato il divieto di importazione e commercializzazione della mozzarella di bufala italiana. Lo ha riferito il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Paolo De Castro. Le autorità coreane manterranno un divieto di importazione sui prodotti provenienti dai 25 caseifici nei quali sono stati trovati tracce di diossina superiori alla soglia consentita.

Il divieto. La Corea del Sud aveva comunicato il 24 marzo scorso di aver proibito l'importazione di mozzarelle di bufala italiane dopo aver registrato, nell'analisi di alcuni campioni, una contaminazione da diossina. «Accogliamo con soddisfazione la decisione di riaprire il mercato alla nostra mozzarella di bufala campana - ha commentato il ministro De Castro -. Si tratta tuttavia di un divieto di importazioni che non implica danni commerciali di alcuna portata, non avendo questi 25 caseifici mai commercializzato i propri prodotti in Corea del Sud».

fonte: ilmessaggero.it

il Sud dopo la monnezzarella

Con il rischio che la questione “monnezzarella” pregiudicasse le ambizioni di Milano ad ospitare l’Expo 2015 e potesse rappresentare, per la Cina ed altri paesi, un facile argomento protezionista ai danni della nostra produzione alimentare, abbiamo giustamente levato gli scudi (con tanto di sostegno papale) in difesa di un autentico capolavoro italiano. Ma abbiamo forse perso di vista un dato: che la contaminazione da diossina del latte di certe bufale non era certo una bufala.

E’ accaduto davvero. Chi scrive è nato e cresciuto in provincia di Salerno (una delle aree più “mozzarellare” della Campania) e se ne guarderebbe bene dal generalizzare. Ma in 83 allevamenti la monnezza ha contaminato la mozzarella. Son pochissimi, ma sono tanti. Non c’è rassicurazione ministeriale che tenga: in un Paese in cui la mucca pazza inglese e l’aviaria asiatica determinarono vere psicosi collettive, come non comprendere la diffidenza con la quale i consumatori stranieri (e non solo) guarderanno alla mozzarella campana? Al di là delle reali conseguenze, la vicenda in sé rappresenta la cifra del livello di degrado sociale, culturale, economico e istituzionale cui è giunta la Campania.
Con l’aggravante che non tutti, nel mondo, distinguono tra nord e sud della penisola. Le responsabilità di una parte del Paese si riversano drammaticamente su tutto il resto.

Napoli, la Campania e - per ragioni diverse dalla monezza ma non meno gravi - una parte consistente del Sud non sono un freno allo sviluppo del paese: sono ormai un cancro. Non c’è sussidio pubblico, contributo europeo, credito d’imposta che possa curare la malattia: il Mezzogiorno necessita di interventi straordinari di tutela della legalità e dell’ordine pubblico, ai quali si deve accompagnare una massiccia iniezione di libertà economica, la riduzione del peso della politica nella società e un consistente ridimensionamento dell’area dell’assistenza pubblica, il miglioramento del livello qualitativo dell’istruzione e della formazione. Ci vogliono più Legge ma meno leggi, meno intermediazione politica e meno stato sociale, meno dipendenti e para-dipendenti pubblici, più poliziotti in strada, scuole migliori. Mai più lo Stato ripiani il debito sanitario delle regioni inefficienti, mai più riconosca contributi a pioggia, mai più inviti altre regioni ad accogliere i rifiuti campani.

Non è un appello all’egoismo: solo un Meridione “abbandonato” a sé stesso e alle proprie responsabilità può avere qualche chance di rinascita. In caso contrario, nulla ci assicura che il razzismo anti-meridionale e gli istinti secessionisti riprendano vigore.
Ordine e istruzione anziché assistenza. Quanto avrebbe fruttato, in termini di legalità, investire svariati miliardi di euro in politiche di contrasto del malaffare e della criminalità anziché saldare il conto sanitario a Sicilia e Campania? E quanto frutterebbe usare le risorse, oggi sprecate per “occupare” 17mila guardie ambientali calabresi, per interventi di formazione di giovani lavoratori?

Il prossimo governo “offra” ai cittadini meridionali – ma, in realtà, a tutto il paese – questo scambio vantaggioso. In più, lanci al mondo un potente messaggio: chi investe al Sud, non paga tassa (si veda, a tal proposito, la sezione del Manuale delle Riforme dell’Istituto Bruno Leoni curata da chi scrive). In termini finanziari, non costerebbe moltissimo: il gettito Ires proveniente da tutte le regioni meridionali, comprese Abruzzo e Molise, è inferiore a 4 miliardi di euro. Molte di queste risorse potrebbero essere compensate dall’abolizione di contributi e trattamenti di maggior favore fiscale.
Lo Stato rinunci alle tasse sulle imprese del Sud, in cambio abbandoni gli interventi di microgestione e la pretesa di un rilancio “assistito” del Sud. Misure di poco conto? Se i lettori dell’Economist o del Wall Street Journal leggessero “Southern Italy: no corporate tax”, forse dimenticherebbero i cumuli di immondizia e la mozzarella alla diossina.

fonte:http://epistemes.org/

Parte Bufalat, “il latte verde”




È partita oggi martedì 8 aprile la nuova campagna pubblicitaria per “BUFALAT”, il latte di bufala campana prodotto dalla Fattoria Garassi.
La campagna è pianificata sui principali quotidiani e magazine nazionali e sarà supportata da affissioni su grandi formati che toccheranno le principali città italiane lungo tutto il mese di aprile e maggio. Il pay-off prescelto dall’agenzia che ha curato la comunicazione, “Bufalat, è verde” vuole enfatizzare e rimarcare una delle principali peculiarità che contraddistinguono l’azienda produttrice, ovvero il rispetto per l’ambiente nei processi produttivi. La creatività gioca sul concetto di latte verde ed il visual multi soggetto richiama la nota campagna pubblicitaria americana “GOT MILK?”.

Sito web di riferimento: fattoriagarassi.com

lunedì 7 aprile 2008

Mozzarella di bufala, lettera aperta agli operatori

I Ministri De Castro e Turco, insieme all’Assessore campano Cozzolino si rivolgono agli allevatori e ai caseifici, coinvolti nel piano dei controlli sulla diossina nel latte di bufala, confidando "nel senso di responsabilità delle imprese e delle associazioni per gestire con la massima attenzione e celerità lo svolgimento dei controlli necessari per il rispetto degli impegni comunitari e quindi mantenere la possibilità di attivare gli strumenti di intervento compensativo dei danni”.

Nella dichiarazione si legge: "Il programma di controllo definito con la Commissione Europea consente margini di flessibilità sufficienti a dare continuità operativa alla filiera, coerentemente ai tempi ristretti necessari all’ottenimento dei risultati dei controlli ed alla successiva regolarizzazione delle condizioni di mercato. Il prodotto sottoposto a controllo, e in momentanea sospensione della commercializzazione, può essere comunque lavorato e/o stoccato seguendo precisi criteri di rintracciabilità. Per tale ragione non vi sono motivi legati direttamente al piano dei controlli che impediscano il ritiro del prodotto degli allevamenti soggetti al controllo durante i giorni di attesa dei responsi analitici. Contemporaneamente, rimane possibile assicurare la continuità operativa degli impianti attraverso l’utilizzo del latte proveniente da aree ed allevamenti non soggetti ai controlli o per i quali sia già stato ottenuto il riscontro analitico favorevole".
I due ministri e l'assessore confidano, pertanto, che "la collaborazione stretta tra gli operatori economici della filiera, tra caseifici e tra caseifici e allevatori, nelle differenti province di produzione, permetterà di gestire senza eccessivi traumi questo piano straordinario e di arrivare in tempi rapidissimi a mettere luce sulla situazione reale e ripristinare le condizioni di fiducia nei consumatori e di regolarità nel mercato".

In relazione agli impatti economici diretti che tali interventi avranno sulle imprese coinvolte, alla luce dell’avvio operativo dei controlli, la prossima settimana si terrà un incontro tecnico presso il Ministero delle Politiche agricole e forestali per avviare adeguati strumenti, compatibili alle regole comunitarie, per le compensazioni alle imprese e per la promozione ed il rilancio dei consumi.

fonte: teatronaturale.it

Il Sud dopo la monnezzarella

Con il rischio che la questione “monnezzarella” pregiudicasse le ambizioni di Milano ad ospitare l’Expo 2015 e potesse rappresentare, per la Cina ed altri paesi, un facile argomento protezionista ai danni della nostra produzione alimentare, abbiamo giustamente levato gli scudi (con tanto di sostegno papale) in difesa di un autentico capolavoro italiano. Ma abbiamo forse perso di vista un dato: che la contaminazione da diossina del latte di certe bufale non era certo una bufala. E’ accaduto davvero. Chi scrive è nato e cresciuto in provincia di Salerno (una delle aree più “mozzarellare” della Campania) e se ne guarderebbe bene dal generalizzare. Ma in 83 allevamenti la monnezza ha contaminato la mozzarella. Son pochissimi, ma sono tanti. Non c’è rassicurazione ministeriale che tenga: in un Paese in cui la mucca pazza inglese e l’aviaria asiatica determinarono vere psicosi collettive, come non comprendere la diffidenza con la quale i consumatori stranieri (e non solo) guarderanno alla mozzarella campana? Al di là delle reali conseguenze, la vicenda in sé rappresenta la cifra del livello di degrado sociale, culturale, economico e istituzionale cui è giunta la Campania.
Con l’aggravante che non tutti, nel mondo, distinguono tra nord e sud della penisola. Le responsabilità di una parte del Paese si riversano drammaticamente su tutto il resto.

Napoli, la Campania e - per ragioni diverse dalla monezza ma non meno gravi - una parte consistente del Sud non sono un freno allo sviluppo del paese: sono ormai un cancro. Non c’è sussidio pubblico, contributo europeo, credito d’imposta che possa curare la malattia: il Mezzogiorno necessita di interventi straordinari di tutela della legalità e dell’ordine pubblico, ai quali si deve accompagnare una massiccia iniezione di libertà economica, la riduzione del peso della politica nella società e un consistente ridimensionamento dell’area dell’assistenza pubblica, il miglioramento del livello qualitativo dell’istruzione e della formazione. Ci vogliono più Legge ma meno leggi, meno intermediazione politica e meno stato sociale, meno dipendenti e para-dipendenti pubblici, più poliziotti in strada, scuole migliori. Mai più lo Stato ripiani il debito sanitario delle regioni inefficienti, mai più riconosca contributi a pioggia, mai più inviti altre regioni ad accogliere i rifiuti campani.

Non è un appello all’egoismo: solo un Meridione “abbandonato” a sé stesso e alle proprie responsabilità può avere qualche chance di rinascita. In caso contrario, nulla ci assicura che il razzismo anti-meridionale e gli istinti secessionisti riprendano vigore.
Ordine e istruzione anziché assistenza. Quanto avrebbe fruttato, in termini di legalità, investire svariati miliardi di euro in politiche di contrasto del malaffare e della criminalità anziché saldare il conto sanitario a Sicilia e Campania? E quanto frutterebbe usare le risorse, oggi sprecate per “occupare” 17mila guardie ambientali calabresi, per interventi di formazione di giovani lavoratori?

Il prossimo governo “offra” ai cittadini meridionali – ma, in realtà, a tutto il paese – questo scambio vantaggioso. In più, lanci al mondo un potente messaggio: chi investe al Sud, non paga tassa (si veda, a tal proposito, la sezione del Manuale delle Riforme dell’Istituto Bruno Leoni curata da scrive). In termini finanziari, non costerebbe moltissimo: il gettito Ires proveniente da tutte le regioni meridionali, comprese Abruzzo e Molise, è inferiore a 4 miliardi di euro. Molte di queste risorse potrebbero essere compensate dall’abolizione di contributi e trattamenti di maggior favore fiscale.
Lo Stato rinunci alle tasse sulle imprese del Sud, in cambio abbandoni gli interventi di microgestione e la pretesa di un rilancio “assistito” del Sud. Misure di poco conto? Se i lettori dell’Economist o del Wall Street Journal leggessero “Southern Italy: no corporate tax”, forse dimenticherebbero i cumuli di immondizia e la mozzarella alla diossina.

fonte:epistemes.org

sabato 5 aprile 2008

Campania, mozzarella di bufala: tempi rapidi per i test sulla diossina

I test per la diossina sulla mozzarella campana entrano nel vivo e i ministri della Salute, Livia Turco, e delle Politiche agricole, Paolo De Castro, con l´assessore alle Attività produttive della Campania, Andrea Cozzolino, scrivono una lettera aperta ai produttori: “Cari allevatori e produttori, state tranquilli. I controlli sul latte di bufala saranno veloci. I risultati per Caserta, Napoli e Avellino si avranno i primi giorni della prossima settimana. E, soprattutto, la filiera non sarà interrotta”.

Il clima è però molto incerto per la disinformazione e per l'incertezza di cosa fare, in attesa dei test e dopo il "blocco parziale" imposta alla produzione.

Prendere latte da altre Regioni e così poter commercializzare tranquillamente? Sulle vendite c'è un leggero miglioramento: si parla di un aumento del 3,1 per cento, dopo il calo del 9,6 per cento fatto registrare a fine marzo.

Intanto in azione ci sono centinaia di uomini, tra carabinieri e veterinari dell´Asl .
La mozzarella dop campana
La mozzarella dop campana

Sono iniziati i controlli straordinari in 600 aziende campane. Ma senza divise per non spaventare produttori e clienti. E' ormai da settimane che l'incubo “diossina” dura, con il crollo delle vendite. Ma intanto il latte va munto e messo nei bidoni e nelle celle frigorifere ormai sature.

I ministri rassicurano sui tempi. Parlano di margini di “flessibilità sufficienti a dare continuità operativa alla filiera coerentemente ai tempi ristretti necessari all´ottenimento dei risultati dei controlli e alla successiva regolarizzazione delle condizioni di mercato. Il prodotto sottoposto a controllo può essere comunque lavorato e stoccato seguendo precisi criteri di rintracciabilità”.


Per questo motivo “non vi sono motivi legati direttamente al piano dei controlli che impediscano il ritiro del prodotto degli allevamenti soggetti al controllo durante i giorni di attesa dei responsi analitici”.

Così per i produttori "rimane possibile assicurare la continuità operativa degli impianti attraverso l´utilizzo del latte proveniente da aree ed allevamenti non soggetti ai controlli o per i quali sia già stato ottenuto il riscontro favorevole".

fonte: ecostiera.it

Dalla mozzarella alla diossina al rilancio del lattiero - casearo

Fondi (04/04/2008) - Il Circolo Cittadino di Fondi del Partito Democratico ha organizzato una

CONFERENZA PUBBLICA SUL TEMA:

DALLA MOZZARELLA ALLA "DIOSSINA" AL RILANCIO DEL PRODUZIONE LATTIERO-CASEARIA REGIONALE

L'incontro si svolgerà Sabato 5 aprile, con inizio alle ore 11,00, presso l'Albergo dei Fiori in Via V. Vacca nr. 19

Sono invitati a partecipare:
On.le Maria Teresa Amici, Candidata alla Camera dei Deputati
On.le Domenico Di Resta, Consigliere regionale, Presidente Commissione Attività produttive
Massino Di Fazio, Capogruppo al Consiglio comunale, Candidato al Senato
Bruno Fiore, Coordinatore Partito Democratico
Dott.ssa Centra Anna Rosa, Responsabile Servizi Veterinari ASL LT5
I rappresentanti delle aziende lattiero-casearie di Fondi
I rappresentanti delle aziende di allevamento bufalino del comprensorio
Il calo dei consumi di mozzarella di bufala, dovuto alle allarmistiche notizie riguardanti il presunto rilevamento di tracce di diossina in alcuni quantitativi di prodotto, rischia di dare un duro colpo alla zootecnia provinciale già in difficoltà per le note vicende riguardanti due tra i più importanti caseifici esistenti sul territorio, Pettinicchio e Cisternino.
La vicenda delle quote latte ha, negli anni scorsi, ridimensionato di molto il patrimonio zootecnico della nostra provincia; le difficoltà derivanti dall'applicazione delle norme comunitarie, che impedivano di fatto uno sviluppo economicamente compatibile, ha indotto una gran parte degli allevatori a vendere le proprie quote di produzione ad aziende del nord e chiudere quindi le stalle con gravi ripercussioni sia sul piano economico che occupazionale.
Una parziale ma importante risposta è venuta dalla riconversione di molti allevamenti bovini in allevamenti bufalini e dalla nascita di nuovi insediamenti di bufale che, non essendo soggetti a contingentamento, si sono sviluppati e ci hanno portato ad essere una delle realtà emergenti nel panorama nazionale. Con quasi 31 mila capi in lattazione e con una produzione annua di circa 650.000 q.li di latte e decine di caseifici, di cui molti aziendali, questo settore rappresenta ormai una realtà da incentivare e su cui puntare per il futuro.
La mozzarella di bufala rappresenta un prodotto sano e di qualità che fa ormai parte della tradizione gastronomica e della stessa identità territoriale della nostra realtà produttiva.
Occorre far conoscere all'opinione pubblica come i controlli nel campo siano estremamente rigorosi, lo dimostra il fatto che le verifiche sono costanti e portano anche al sequestro di prodotto non rispondente alle norme sanitarie e di qualità, e che, fermo restante che chi sbaglia deve pagare, non si può penalizzare un'intera categoria che lavora e produce nel rispetto della legge.
E' indispensabile evitare che si propaghi questo allarmismo che porterebbe ad accentuare ciò che già sta avvenendo cioè una riduzione sensibile dei consumi anche sul mercato interno oltre che sul fronte delle esportazioni.
Auspichiamo infine che si possa attivare una campagna informativa rivolta ai consumatori, che debbono essere garantiti e rassicurati, in cui si chiarisca come il fenomeno sia sotto controllo e che il prodotto che arriva sui mercati è sicuro perché sottoposto a controlli sempre più attenti.

fonte: provincialatina.tv

"Dosis sola facit ut venenum non sit" - E' la dose che fa il veleno

La tossicita', il veleno non e' fatto dalla sostanza in se', ma dalla sua quantita' e, quindi, dal suo quantitativo. Anche l'omeopatia insegna che i piu' pericolosi veleni per l'uomo, in sostanze traccia, guariscono dalla malattia.
Sappiamo che e' stato giustamente cautelativo l'intervento del dicastero della Salute, in accordo con Bruxelles, di interrompere la vendita dei "Diary Products" latte e derivati, in oltre quattrocento aziende di produzione in Campania.
Lo stop del tutto temporaneo (sembra di soli dieci giorni) potra' servire a valutare il quantitativo della presenza di diossine. L'esito verra' spedito tempestivamente a Bruxelles con lo scopo, non ultimo, di scongiurare il blocco delle esportazioni, innanzitutto delle mozzarelle di bufala.
E' opportuno fare alcune considerazioni, quanto meno per quello che ci riguarda, sul contaminazione e tossicita' dei nostri alimenti.
Diossine e Pcb sono sostanze organiche molto stabili e presenti ovunque. Le diossine, pero', a diffferenza dei Pcb sono preesistenti nell'ambiente alla vita animale. Infatti, esse sono contenute in quantita' apprezzabili anche in diverse rocce sedimentarie, come il caolino e l'argilla. Nel caolino americano, e' presente una quantita' media di diossine di 200 milioni di volte maggiore di quella presente nella mozzarella di bufala campana.
Con il termine generico di diossine indichiamo normalmente 210 sostanze chimiche diverse, chiamate congeneri, appartenenti alla famiglia delle policlorodibenzo-p-diossine (Pcdd) e alla famiglia dei policlorodibenzo-furani (Pcdf). A questi congeneri bisogna poi aggiungerne ben altre 209, che appartengono alla famiglia dei policloro-bifenili (Pcb), che nel sistema industriale italiano e mondiale, sono prodotti in numero e quantita' impensabili.
Le diossine, viceversa, semmai sono i prodotti indesiderati di processi industriali, quali alcune produzioni chimiche (Cvm, Pvc, clorosoda).
Gli altri meccanismi di produzione della diossina, sono le ingiustificate azioni umane, quali la combustione di rifiuti e di materiali organici.
Dobbiamo considerare altresi' che l'assenza di diossina (come di centinaia di altre sostanze che compongono il nostro habitat e i nostri alimenti) non e' mai esistita nella storia dell'uomo. Potremmo ben dire che l'uomo non ha mai ingerito sostanze a diossina zero, ne' odiernamente ne' nei tempi indietro di secoli e secoli.
Le diossine le troviamo in natura disciolte in Oligoelementi (dal greco Oligos, che significa piccolo) e che in medicina significa "sostanza tracce". La natura presenta una quantita' impensabile di sostanze-traccia, la cui mancanza crea delle patologie, a volte in tempi abbastanza brevi, specialmente quelle a decorso degenerativo e cronico.
E' la presenza di terreni di produzione delle filiere agricole non piu' naturali, a creare un "vuoto" di oligoelementi: una presenza voluta da madre natura, con le sostanze traccia, che compongono il nostro organismo, mantenendolo in equilibrio e salute, svolgendo importantissime funzioni biologiche.
Le diossine, quindi, sono sempre esistite in natura.
Le loro pericolosita' biologiche risiedono nel fatto che, essendo -come gia' accennato- molecole molto stabili e persistenti, e accumulandosi principalmente nei tessuti grassi animali, esse vengono trasferite nella catena alimentare producendo un fenomeno di accumulo nella zona terminale della catena, li' dove si trova l'uomo.
Dal momento che alimenti con tasso di diossine "0" , non esistono e non sono mai esistite, convenzionalmente si identifica la tossicita' degli alimenti quando contengono valori oscillanti di 1 picogrammo di tossicita' equivalente per grammo di grasso.
Bisogna ricordarsi che i livelli massimi di legge, almeno quelli di sicurezza, si fermano a 3 picogrammi, ma che l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanita'), si muove su un range che oscilla da 1 ai 4 picogrammi per grammo di grasso.
Credo che le nostre bufale siano nei range di tali valori, perfettamente commestibili e, come sempre, buonissime.
Lo sapremo con certezza il prossimo 25 Aprile, quando i dati ufficiali verranno trasmessi a Bruxelles, con la speranza che non ci saremo sbagliati.

fonte: ADUC.IT

venerdì 4 aprile 2008

Controlli a tappeto per salvare la mozzarella di bufala

Partiti i controlli a tappeto sull'intera filiera della produzione di mozzarella di bufala, cercando di limitare i danni già vistosi ai produttori.

I ministri della Salute Livia Turco e delle Politiche agricole alimentari e forestali Paolo De Castro, hanno diffuso ieri una lettera aperta rivolta agli allevatori e caseifici campani, per chiederne la collaborazione nell'ambito dei controlli partiti in questi giorni.
''Il programma di controllo, definito con gli uffici della Commissione europea, consente margini di flessibilita' sufficienti a dare continuita' operativa alla filiera, coerentemente con i tempi ristretti necessari a ottenere i risultati dei controlli e la successiva regolarizzazione delle condizioni di mercato'', hanno sostenuto i ministri.
''L'intervento in due fasi distinte coinvolgera' tutta la produzione delle province regionali. Per le prime tre province (Caserta, Napoli e Avellino), saranno disponibili i primi risultati gia' nei primi giorni della prossima settimana''. Il piano straordinario, hanno sottolineato Turco e De Castro, permettera' anche "in tempi rapidissimi di mettere luce alla situazione reale e ripristinare le condizioni di fiducia nei consumatori e di regolarita' nel mercato''.
''In relazione agli impatti economici diretti che tali interventi avranno sulle imprese coinvolte, la prossima settimana -annunciano- si terra' un incontro tecnico al ministero delle Politiche agricole per avviare adeguati strumenti, compatibili con le regole comunitarie, per le compensazioni alle imprese e per la promozione e il rilancio dei consumi''.

Intanto la parola d'ordine è accelerare i tempi, e sono già cominciati i controlli a tappeto sulla mozzarella campana per conferire i risultati in tempo all´Unione europea ed evitare la chiusura delle esportazioni, anche se questo si traduce in un blocco delle vendite per i caseifici controllati per un periodo di circa 15 giorni. I primi risultati andranno presentati all’Ue entro l´11 aprile.

Il punto critico è eseguire tutti i controlli necessari cercando di limitare i danni ai produttori. «È una lotta contro il tempo - dice il commissario dell´Istituto zooprofilattico di Portici, Antonio Limone - Stiamo giocando una partita in cui le ore giocano un ruolo fondamentale, soprattutto sulla pelle degli imprenditori e degli allevatori di bufala onesti, ovvero la grande maggioranza del sistema produttivo della mozzarella dop»(La Repubblica).

Intanto, nel casertano, rimangono 69 allevamenti sotto sequestro. E dei primi 83 caseifici esaminati, in circa la metà sono stati riscontrati valori di diossina superiori a quelli consentiti dalla legge. Si tratterebbe di percentuali contenute, tranne che in un caso particolare.
La Flai-Cgil accusa il governo di aver comunque «sottovalutato il rischio per la situazione occupazionale, nonostante la produzione di mozzarella campana impieghi in totale 4500 dipendenti ». E gli allevatori sono sul piede di guerra: “vogliono eliminare i piccoli allevatori, le realtà artigianali. E magari far scendere sempre più il prezzo del latte di bufala, a vantaggio delle multinazionali che si stanno inventando produttori di mozzarelle…” (La Repubblica.).
L’altro ieri un gruppo di loro è arrivato, per protestare, fino al centro della capitale. Il loro bestiame, assicurano, non è mai stato toccato dalla diossina. Molti hanno commissionato test privatamente, e da questi è emerso che “non abbiamo nulla di cui vergognarci”. Ma questo non basta per il governo. E il blocco delle produzioni per 15 giorni vuol dire “fallimento, morte civile”, mentre tutta la materia prima va persa.

fonte: ecomatrix.it

«Bufala tossica? Una farsa»

MOZZARELLE DI bufala lombarda? «Una delizia per il palato degli intenditori». Nella crisi della bufala tradizionale napoletana, rischiano di rimetterci anche tante aziende lombarde. Nel Lodigiano, fra i titolari di stalla con bufale, figura Armeno Vitali (nella foto assieme al figlio Matteo): classe 1935, nato a Balbiano, nel melegnanese, per anni ha vissuto a Milano dove faceva il rappresentante di commercio. Dal ’67 Vitali è titolare di Cascina Fornasotto, landa lungo il fiume Adda dalle parti della Cascina Cagnola, a Galgagnano. «L’acquisizione dell’azienda - spiega - risale a quell’anno ma abbiamo cominciato a lavorare nel ’72, prima con pochi capi bovini, poi allargandoci gradualmente: oggi la responsabilità della gestione la divido con mio figlio Matteo, un vero patito della stalla, una grande passione per zootecnia e latte».
Da qualche anno Vitali ha diviso la stalla in due sezioni: una in cui trovano ospitalità circa 300 bovini da latte (di cui 150 in lattazione) e un’altra dove vengono allevate 90 splendide bufale (di cui una trentina in mungitura). L’azienda è ampia circa 800 pertiche coltivate a foraggi, fieno e mais da trinciato.
Signor Vitali, state subendo la «questione napoletana»?
«Beh, qualche riflesso negativo si avverte ed è veramente triste constatare che a tanta gente piace fare di tutt’erba un fascio. In Lombardia si produce un’eccellente mozzarella grazie anche al nostro latte. Le assicuro che qualità, freschezza e convenienza rappresentano un tutt’uno». Il figlio Matteo, classe ’68, sente il dovere di aggiungere che «in azienda ogni lattazione (il periodo durante il quale l’animale viene munto, ndr) viene controllata minuziosamente. Dai dati emerge la qualità del nostro latte per caratteristiche organolettiche. Certo, anche la mozzarella padana è eccellente, ricordando che il latte di bufala è un latte “duro” e difficile da lavorare, tanto da richiedere esperti che di solito hanno maturato esperienze nel Sud Italia. Da noi si producono anche mozzarelle di latte di mucca: occorrono due distinte tecniche di produzione».
A chi vendete il latte di bufala?
«Alla Latticini Brianza, chiamata Lat-Bri: la produzione media giornaliera per capo è di 7-10 litri di alta qualità, mentre la resa delle mucche è notoriamente superiore. In Pianura padana gli allevamenti di bufala stanno aumentando. Già oggi siamo una quarantina».
Guardate al futuro con ottimismo?
«A breve scadono i contratti di fornitura e temo ci saranno problemi, anche se confido nella tradizionale schiettezza dei nostri clienti».
Pensa che le polemiche di questi giorni siano una «bufala»?
«Sì, una spaventosa esagerazione. Mi dà fastidio e mi spaventa l’idea di considerare tutta la produzione italiana alla stessa stregua. La mozzarella prodotta dalla Lat-Bri, glielo garantisco, è buona per il semplice fatto che i nostri capi vengono controllati igienicamente da cima a fondo. Le dico di più: credo che nel Napoletano si seguano i medesimi criteri».
È vero che i produttori lombardi d i latte di bufala stanno per creare un consorzio?
Matteo risponde prima del padre e annuncia: «Siamo quindici allevatori e vogliamo rivitalizzare il “Consorzio italiano allevatori e trasformatori di latte di bufala”, chiamato Ciatlab e con sede a Milano, per valorizzare gli allevamenti del latte di bufala e derivati, promuovendo iniziative per qualificare i prodotti sui mercati internazionali contando sulla Denominazione di origine e di garanzia tipiche».
Altri produttori stanno soffrendo le polemiche?
«Un grosso industriale di Mondragone ha inviato una lettera ai suoi fornitori per chiudere i contratti di fornitura di latte di bufala. Un dramma per alcuni miei colleghi: per risolverlo sono dovuti andare a caccia di industriali del Nord, perdendo anche soldi».

fonte: ilgiorno.quotidiano.net

Latte di bufala: lettera aperta agli allevatori e caseifici campani

«Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Paolo De Castro e il Ministro della Salute Livia Turco, d’intesa con l’Assessore all’agricoltura della Regione Campania Andrea Cozzolino, ad integrazione degli esiti dell’incontro con gli operatori della filiera tenutosi l’altro ieri presso il Ministero della Salute, sottolineano che il programma di controllo definito con gli uffici della Commissione Europea consente margini di flessibilità sufficienti a dare continuità operativa alla filiera coerentemente ai tempi ristretti necessari all’ottenimento dei risultati dei controlli ed alla successiva regolarizzazione delle condizioni di mercato.

Un intervento che in due fasi distinte coinvolgerà tutta la produzione delle province regionali. Per le prime tre province – Caserta, Napoli e Avellino – saranno disponibili i primi risultati già nei primi giorni della prossima settimana.

Si sottolinea infatti che il prodotto sottoposto a controllo, e in momentanea sospensione della commercializzazione, può essere comunque lavorato e/o stoccato seguendo precisi criteri di rintracciabilità. Per tale ragione non vi sono motivi legati direttamente al piano dei controlli che impediscano il ritiro del prodotto degli allevamenti soggetti al controllo durante i giorni di attesa dei responsi analitici. Contemporaneamente rimane possibile assicurare la continuità operativa degli impianti attraverso l’utilizzo del latte proveniente da aree ed allevamenti non soggetti ai controlli o per i quali sia già stato ottenuto il riscontro analitico favorevole.

Si confida pertanto che la collaborazione stretta tra gli operatori economici della filiera, tra caseifici e tra caseifici e allevatori, nelle differenti province di produzione, permetterà di gestire senza eccessivi traumi questo piano straordinario che – viene sottolineato – permetterà in tempi rapidissimi di mettere luce alla situazione reale e ripristinare le condizioni di fiducia nei consumatori e di regolarità nel mercato.
In relazione agli impatti economici diretti che tali interventi avranno sulle imprese coinvolte, alla luce dell’avvio operativo dei controlli, la prossima settimana si terrà un incontro tecnico presso il Mipaaf per avviare adeguati strumenti, compatibili alle regole comunitarie, per le compensazioni alle imprese e per la promozione ed il rilancio dei consumi.
I Ministri e l’Assessore confidano pertanto nel senso di responsabilità delle imprese e delle associazioni per gestire con la massima attenzione e celerità lo svolgimento dei controlli necessari per il rispetto degli impegni comunitari e quindi mantenere la possibilità di attivare gli strumenti di intervento compensativo dei danni».

fonte: newsfood.com

giovedì 3 aprile 2008

Raffaele Garofalo: ”Bene il piano, siamo pronti ai controlli”

Raffaele Garofalo, presidente dell’Associazione nazionale allevatori specie bufalina, in merito all’incontro di oggi al Ministero della Salute sulle misure del Governo per le diossine afferma: “Il lavoro di mediazione della Regione Campania è stato efficace. I campionamenti ed i controlli, improntati a gradualità, non bloccheranno la consegna del latte e consentiranno di attenuare il costo del controllo sugli allevamenti.”


“Questo piano spalanca la porta al definitivo riscatto dell’allevamento bufalino – dice Garofalo – da troppo tempo avvolto da una cappa di ingiustificato sospetto. Il prezzo pagato per questa campagna sarà un investimento in termini di rilancio della mozzarella di bufala campana dop”.


Garofalo conclude precisando: “Va dato atto al Governo ed al ministro De Castro di essere riusciti a mediare tra le istanze della trasformazione e quelle della controparte allevatoriale in questa vicenda”.

fonte: guide.dada.net

Latte, «bufale» dalla Regione

E poi ancora "Cisternino", per 50 anni simbolo della più importante azienda di trasformazione di prodotti lattiero caseari della Regione con sede a Cisterna, che con molta probabilità sarà acquistato in moneta fallimentare». La Provincia di Latina chiede un maggiore intervento dell'amministrazione regionale, da espletare anche attraverso un vasto monitoraggio sulle cooperative. «Dal momento che si erge a "controllore" della qualità dei prodotti, perché la Regione Lazio non effettua verifiche sul ruolo delle cooperative in provincia di Latina? -si mette in risalto a via Costa- la Pettinicchio non è una all'interno della lega delle cooperative, dietro la Cisternino non c'è la Confcooperative? Un controllo in più non sarebbe male».
Al centro delle attenzioni, c'è quindi la situazione difficile dei dipendenti delle aziende in crisi. «I lavoratori vengono scaricati sulla collettività -mette in rilievo la Provincia- cosa fa la Regione Lazio che era scesa palesemente in campo per fare in modo che tutto questo non accadesse?». L'assessore all'Agricoltura, Daniela Valentini, nel recente passato aveva dato la sua disponibilità a trovare le soluzioni necessarie. «Abbiamo espresso con forza la nostra volontà di mantenere concretamente sul territorio il marchio Pettinicchio -aveva dichiarato nel febbraio scorso l'Assessore regionale all'Agricoltura, Daniela Valentini- così come di salvaguardare i livelli occupazionali. A distanza di quasi due mesi l'assessore scende nuovamente in campo a difesa delle eccellenti mozzarelle di bufala lontane dal rischio diossina. L'operazione pone però diversi interrogativi. «Il rilancio è affidato all'immagine del Colosseo raffigurato nel logo, simbolo di Roma -viene rilevato da autorevoli fonti dell'amministrazione Cusani- per arrivare alla denominazione di un dop, e quindi per vedere il marchio salva qualità, ci vorranno almeno due anni. Ci si chiede nel frattempo quale sarà il destino dei caseifici pontini». In Provincia di Latina erano stati individuati due settori trainanti dell'economia: il chimico farmaceutico e l'agro alimentare. Il latte fino a tre anni fa faceva leva su circa 2.000 dipendenti nel solo settore della trasformazione. Dopo le ultime vicende questo numero è destinato ad essere notevolmente ridimensionato. E sarebbe un brutto colpo per l'economia pontina.

fonte: iltempo.it

Campania, blocco parziale della mozzarella di bufala. Aiuti per 40 milioni di euro

Per la mozzarella di bufala ci sarà “un'interruzione temporanea” della commercializzazione con giorni limitati. Massimo dieci giorni e il tutto dovrà rientrare nella normalità. Quindi nessun apparente blocco totale per i 400 caseifici della Campania (le analisi scatteranno durante il fine settimana) che comunque dovrebbero essere “risarciti per il mancato guadagno”, così come ha rassicurato il ministro per le Politiche agricole Paolo De Castro. Si stima una cifra intorno ai 40 milioni di euro da spalmare su tutto il comparto.

Intanto i caseifici della Piana del Sele anticipano il ministero della Salute e avviano i controlli sul latte: il consorzio 'Ecomed', che riunisce una ventina di caseifici del comune di Capaccio- Paestum, ha deciso di avviare controlli a tappeto sul latte di bufale provenienti dagli allevamenti della zona.

In più alcuni produttori espongono, nei punti vendita, i risultati delle analisi effettuate durante le scorse settimane sui prodotti.

Un modo per rassicurare il consumatore e dare una sterzata al crollo delle vendite.
Un allevamento di bufale
Un allevamento di bufale

“Abbiamo deciso di non aspettare i controlli stabiliti dal Governo - ha spiegato Nando Barlotti, presidente di Ecomed - la nostra zona é ancora intatta dal punto di vista ambientale, non abbiamo nulla da nascondere”.

I risultati sono attesi per il 10 aprile.

Previsto l' insediamento anche di un tavolo ad hoc presso il Ministero delle Politiche agricole “per valutare con precisione i danni, partendo però da dati obiettivi: unico elemento utile a convincere l´Ue per eventuali indennizzi, come fu per il caso aviaria”.

Saranno mobilitati funzionari e veterinari delle Asl nel prelievo di almeno 1600 campioni di latte. Ovviamente tutto ciò imporrà la sospensione dell'attività in attesa dei risultati.

Ed è qui che scattano le maggiori critiche: “Perché dovremmo trasformare il latte in mozzarella se so che per 10 giorni non posso commercializzarla? E poi se congelo quel latte, sono già fuori del disciplinare per la mozzarella dop”.

E' questa la domanda più frequente che si pongono gli addetti.

La Coldiretti nazionale attacca il provvedimento.

“Questo è un blocco mascherato. È un danno enorme, lo pagherà l´anello più debole: allevatori e piccole e medie imprese”.
L'interno di un caseificio
L'interno di un caseificio

Tutti sono allo stato di agitazione. Gli oltre 1900 allevatori della Campania e delle associazioni di categoria (Coldiretti, Assolatte, Assocaseari, Consorzio bufala dop, Federalimantare, Fedagri cooperative, Confagricoltura, Lega Coop, Cia, Associazione allevatori di bufala, Confartigianato, Altragricoltura, Cna e Unci) temono che questa crisi sarà difficile da far rientrare in tempi brevi.

Gianni Fabris, del Coordinamento nazionale di Altragricoltura parla di mancanza di coraggio della classe politica e di immobilismo.

“Il governo sta facendo un danno enorme, ma anche la Regione Campania sconta la sua mancanza di coraggio - spiega il sindacalista di settore - Nel 2003 ci fu un analogo allarme, ma l´ente convocò un tavolo di crisi, finanziò misure adeguate, il caso rientrò. Stavolta l´immobilismo pre-elettorale spinge a fare ammuina, ma nessuna azione concreta”.

fonte: ecostiera.it

mercoledì 2 aprile 2008

PALLONE (FI): MOZZARELLE DI BUFALA AL COLOSSEO, UNA BUFALA ELETTORALE?

(PRIMA) ROMA - “Troviamo davvero inopportuno strumentalizzare la bufala per rosicchiare qualche voto in più a favore di Rutelli e Veltroni. Non diversamente giudichiamo l’iniziativa eno-gastro-elettorale organizzata dall’assessore all’Agricoltura, Daniela Valentini, la quale ha inviato, o fatto inviare, un’email a tutto il personale regionale invitandolo all’appuntamento di domani nella mobilitazione a tutela del latte nostrano e della mozzarella di bufala. Giustissima iniziativa, se non fosse che arriva in un momento estremamente delicato e sarebbe quanto meno opportuno non utilizzare le emergenze alimentari in tale contesto. Politicamente è un’iniziativa che non può non destare sospetti e che si scontra con l’immobilismo della Giunta sugli allarmi degli operatori di settore che lavorano in Ciociaria, in particolare ad Amaseno e nel territorio pontino. Siamo purtroppo convinti che tale rivendicazione dovesse essere fatta molto prima, quando cioè è scoppiata l’emergenza rifiuti in Campania, un’emergenza che sta lambendo il Lazio anche a causa della fitta nebulosa che grava sul IV termovalorizzatore e sulle diatribe all’interno del centrosinistra. La bufala alla diossina rischia di essere prodotta anche nel Lazio perché già oggi non sappiamo dove e come chiudere il ciclo dei rifiuti. E diventa sempre meno credibile, purtroppo, la possibilità di creare un marchio Dop per la mozzarella di bufala laziale per l’impossibilità di salvaguardare la filiera del prodotto, condizione indispensabile per l’attribuzione del marchio”. È quanto dichiara il capogruppo di Forza Italia, Alfredo Pallone, sulla iniziativa organizzata dall’assessore all’Agricoltura Daniela Valentini. Questa è l'email iniviata da administrator (Regione) a tutto il personale. Mercoledi 2 aprile alle ore 12 presso lo spazio antistante al Colosseo si terrà un'iniziativa promossa dall’Assessorato all’agricoltura della Regione Lazio per far conoscere le azioni intraprese per garantire la genuinità del latte e delle mozzarelle prodotte nella regione. Dalle analisi dei laboratori risulta che il latte di produzione regionale è genuino e privo di qualsiasi residuo tossico. Parteciperanno l’assessore Daniela Valentini, il presidente Piero Marrazzo, i presidenti e gli assessori delle Province, i Sindaci dei Comuni interessati, i rappresentanti delle organizzazioni agricole, i produttori di latte ed i caseifici. Nel corso dell’iniziativa verranno offerte mozzarelle ai cittadini. Siete invitati a partecipare e ad estendere l’invito a tutti gli interessati. (PRIMA)

fonte: primapress.it