mercoledì 30 aprile 2008

Mozzarella di bufala, conclusi i controlli: via libera alla vendita dei nostri prodotti all'estero

ROMA (29 aprile) - Chiusa la vicenda della mozzarella di bufala campana. I ministri delle Politiche agricole e della Salute, in una nota congiunta, hanno comunicato che al termine dei controlli effettuati «tutti i nostri prodotti lattiero-caseari, mozzarella di bufala campana inclusa, possono essere commercializzati liberamente sul mercato internazionale, senza sottostare a rafforzamenti di controlli alle frontiere degli altri Paesi». I risultati hanno infatti evidenziato che il problema diossina esiste, ma è circoscritto.

Nel dettaglio, dalle due fasi del piano di controlli predisposto dal ministero della Salute per verificare la presenza di diossina nella mozzarella di bufala è emerso che, nelle province di Napoli, Caserta e Avellino, l'85,6% dei campioni esaminati è conforme alla soglia relativa al contaminante e il 14,4%, pari a 39 campioni, non rispetta i limiti fissati dalle autorità comunitarie (2 picogrammi per chilo). I 102 allevamenti (100 di Caserta e 2 di Napoli) da dove provengono i 39 campioni infetti sono già stati posti sotto sequestro sanitario. Tutti conformi alla norma, invece, i 113 campioni prelevati a Salerno e Benevento, corrispondenti a 313 allevamenti bufalini.

Nella nota si spiega inoltre che «negli allevamenti che danno il latte ai caseifici in cui è stato riscontrato il superamento dei limiti fissati sono in corso gli opportuni approfondimenti». Queste ulteriori analisi prevedono il prelievo di campioni di latte e di alimenti zootecnici in ogni singolo allevamento conferente, il divieto di cessione o commercializzazione del latte e di tutti glia ltri prodotti lattiero-caseari da essi provenienti e il divieto di movimentazione degli animali di qualsiasi specie, lì presenti. In questo modo si potranno isolare gli allevamenti a rischio diossina e si potranno avviare le bonifiche necessarie a rimuovere le cause della contaminazione.

La Confederazione italiana agricoltori. Alla luce dei risultati emersi dai controlli sui caseifici campani la Confederazione italiana agricoltori (Cia) ha dichiarato che «gli allarmismi e le deduzioni precipitose sulla salubrità dei prodotti agroalimentari del nostro Paesei» hanno causato danni quantificabili in 100 milioni di euro. La Cia si augura dunque che «giusti e rapidi indennizzi vengano dati ai soggetti danneggiati e che vengano applicate le misure previste nei casi di provate crisi di mercato, quali la sospensione degli oneri previdenziali e la proroga dei mutui e delle cambiali agrarie, oltre che una penetrante campagna di promozione e valorizzazione della mozzarella di bufala campana verso i consumatori». Infine per «evitare per il futuro facili e dannose semplificazioni - continua la Cia - chiediamo che i controlli, effettuati in una situazione di emergenza, siano duraturi e diventino una regola a tutela delle aziende agricole e dei consumatori».

L'istituto zooprofilattico sperimentale per il mezzogiorno. Il commissario dell'istituto, Antonio Limone, tira le somme della vicenda delle mozzarelle di bufale contaminate da diossina dicendo che sono due gli elementi da sottolineare. In primo luogo esiste una zona, la regione campania, dove esiste una reale presenza di diossina. Esiste anche la possibilità che la contaminazione esista anche altrove. La vicenda dunque sarebbe ancora aperta.

Bisogna cercare di capire qual è la causa della contaminazione. Le ipotesi avanzate da Limone sono: i rifiuti tossici depositati illegalmente nell'area del casertano; le combustioni selvagge di materiale plastico; il foraggio utilizzato per l'alimentazione animale, prodotto e acquistato in un altro luogo rispetto all'allevamento oppure le sostanze anticrittogamiche utilizzate per produrre il foraggio stesso.

fonte: ilmessaggero.it

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