sabato 5 aprile 2008

"Dosis sola facit ut venenum non sit" - E' la dose che fa il veleno

La tossicita', il veleno non e' fatto dalla sostanza in se', ma dalla sua quantita' e, quindi, dal suo quantitativo. Anche l'omeopatia insegna che i piu' pericolosi veleni per l'uomo, in sostanze traccia, guariscono dalla malattia.
Sappiamo che e' stato giustamente cautelativo l'intervento del dicastero della Salute, in accordo con Bruxelles, di interrompere la vendita dei "Diary Products" latte e derivati, in oltre quattrocento aziende di produzione in Campania.
Lo stop del tutto temporaneo (sembra di soli dieci giorni) potra' servire a valutare il quantitativo della presenza di diossine. L'esito verra' spedito tempestivamente a Bruxelles con lo scopo, non ultimo, di scongiurare il blocco delle esportazioni, innanzitutto delle mozzarelle di bufala.
E' opportuno fare alcune considerazioni, quanto meno per quello che ci riguarda, sul contaminazione e tossicita' dei nostri alimenti.
Diossine e Pcb sono sostanze organiche molto stabili e presenti ovunque. Le diossine, pero', a diffferenza dei Pcb sono preesistenti nell'ambiente alla vita animale. Infatti, esse sono contenute in quantita' apprezzabili anche in diverse rocce sedimentarie, come il caolino e l'argilla. Nel caolino americano, e' presente una quantita' media di diossine di 200 milioni di volte maggiore di quella presente nella mozzarella di bufala campana.
Con il termine generico di diossine indichiamo normalmente 210 sostanze chimiche diverse, chiamate congeneri, appartenenti alla famiglia delle policlorodibenzo-p-diossine (Pcdd) e alla famiglia dei policlorodibenzo-furani (Pcdf). A questi congeneri bisogna poi aggiungerne ben altre 209, che appartengono alla famiglia dei policloro-bifenili (Pcb), che nel sistema industriale italiano e mondiale, sono prodotti in numero e quantita' impensabili.
Le diossine, viceversa, semmai sono i prodotti indesiderati di processi industriali, quali alcune produzioni chimiche (Cvm, Pvc, clorosoda).
Gli altri meccanismi di produzione della diossina, sono le ingiustificate azioni umane, quali la combustione di rifiuti e di materiali organici.
Dobbiamo considerare altresi' che l'assenza di diossina (come di centinaia di altre sostanze che compongono il nostro habitat e i nostri alimenti) non e' mai esistita nella storia dell'uomo. Potremmo ben dire che l'uomo non ha mai ingerito sostanze a diossina zero, ne' odiernamente ne' nei tempi indietro di secoli e secoli.
Le diossine le troviamo in natura disciolte in Oligoelementi (dal greco Oligos, che significa piccolo) e che in medicina significa "sostanza tracce". La natura presenta una quantita' impensabile di sostanze-traccia, la cui mancanza crea delle patologie, a volte in tempi abbastanza brevi, specialmente quelle a decorso degenerativo e cronico.
E' la presenza di terreni di produzione delle filiere agricole non piu' naturali, a creare un "vuoto" di oligoelementi: una presenza voluta da madre natura, con le sostanze traccia, che compongono il nostro organismo, mantenendolo in equilibrio e salute, svolgendo importantissime funzioni biologiche.
Le diossine, quindi, sono sempre esistite in natura.
Le loro pericolosita' biologiche risiedono nel fatto che, essendo -come gia' accennato- molecole molto stabili e persistenti, e accumulandosi principalmente nei tessuti grassi animali, esse vengono trasferite nella catena alimentare producendo un fenomeno di accumulo nella zona terminale della catena, li' dove si trova l'uomo.
Dal momento che alimenti con tasso di diossine "0" , non esistono e non sono mai esistite, convenzionalmente si identifica la tossicita' degli alimenti quando contengono valori oscillanti di 1 picogrammo di tossicita' equivalente per grammo di grasso.
Bisogna ricordarsi che i livelli massimi di legge, almeno quelli di sicurezza, si fermano a 3 picogrammi, ma che l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanita'), si muove su un range che oscilla da 1 ai 4 picogrammi per grammo di grasso.
Credo che le nostre bufale siano nei range di tali valori, perfettamente commestibili e, come sempre, buonissime.
Lo sapremo con certezza il prossimo 25 Aprile, quando i dati ufficiali verranno trasmessi a Bruxelles, con la speranza che non ci saremo sbagliati.

fonte: ADUC.IT

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