venerdì 4 aprile 2008

Controlli a tappeto per salvare la mozzarella di bufala

Partiti i controlli a tappeto sull'intera filiera della produzione di mozzarella di bufala, cercando di limitare i danni già vistosi ai produttori.

I ministri della Salute Livia Turco e delle Politiche agricole alimentari e forestali Paolo De Castro, hanno diffuso ieri una lettera aperta rivolta agli allevatori e caseifici campani, per chiederne la collaborazione nell'ambito dei controlli partiti in questi giorni.
''Il programma di controllo, definito con gli uffici della Commissione europea, consente margini di flessibilita' sufficienti a dare continuita' operativa alla filiera, coerentemente con i tempi ristretti necessari a ottenere i risultati dei controlli e la successiva regolarizzazione delle condizioni di mercato'', hanno sostenuto i ministri.
''L'intervento in due fasi distinte coinvolgera' tutta la produzione delle province regionali. Per le prime tre province (Caserta, Napoli e Avellino), saranno disponibili i primi risultati gia' nei primi giorni della prossima settimana''. Il piano straordinario, hanno sottolineato Turco e De Castro, permettera' anche "in tempi rapidissimi di mettere luce alla situazione reale e ripristinare le condizioni di fiducia nei consumatori e di regolarita' nel mercato''.
''In relazione agli impatti economici diretti che tali interventi avranno sulle imprese coinvolte, la prossima settimana -annunciano- si terra' un incontro tecnico al ministero delle Politiche agricole per avviare adeguati strumenti, compatibili con le regole comunitarie, per le compensazioni alle imprese e per la promozione e il rilancio dei consumi''.

Intanto la parola d'ordine è accelerare i tempi, e sono già cominciati i controlli a tappeto sulla mozzarella campana per conferire i risultati in tempo all´Unione europea ed evitare la chiusura delle esportazioni, anche se questo si traduce in un blocco delle vendite per i caseifici controllati per un periodo di circa 15 giorni. I primi risultati andranno presentati all’Ue entro l´11 aprile.

Il punto critico è eseguire tutti i controlli necessari cercando di limitare i danni ai produttori. «È una lotta contro il tempo - dice il commissario dell´Istituto zooprofilattico di Portici, Antonio Limone - Stiamo giocando una partita in cui le ore giocano un ruolo fondamentale, soprattutto sulla pelle degli imprenditori e degli allevatori di bufala onesti, ovvero la grande maggioranza del sistema produttivo della mozzarella dop»(La Repubblica).

Intanto, nel casertano, rimangono 69 allevamenti sotto sequestro. E dei primi 83 caseifici esaminati, in circa la metà sono stati riscontrati valori di diossina superiori a quelli consentiti dalla legge. Si tratterebbe di percentuali contenute, tranne che in un caso particolare.
La Flai-Cgil accusa il governo di aver comunque «sottovalutato il rischio per la situazione occupazionale, nonostante la produzione di mozzarella campana impieghi in totale 4500 dipendenti ». E gli allevatori sono sul piede di guerra: “vogliono eliminare i piccoli allevatori, le realtà artigianali. E magari far scendere sempre più il prezzo del latte di bufala, a vantaggio delle multinazionali che si stanno inventando produttori di mozzarelle…” (La Repubblica.).
L’altro ieri un gruppo di loro è arrivato, per protestare, fino al centro della capitale. Il loro bestiame, assicurano, non è mai stato toccato dalla diossina. Molti hanno commissionato test privatamente, e da questi è emerso che “non abbiamo nulla di cui vergognarci”. Ma questo non basta per il governo. E il blocco delle produzioni per 15 giorni vuol dire “fallimento, morte civile”, mentre tutta la materia prima va persa.

fonte: ecomatrix.it

Nessun commento: