venerdì 28 marzo 2008

Crolla il prezzo del latte di bufala 1900 allevamenti a rischio

TAORMINA - La crisi della mozzarella alla diossina mette a rischio la sopravvivenza di 186 mila bufale in 1.900 allevamenti concentrati in Campania, nelle province laziali di Latina e Frosinone e nei pressi di Foggia. I caseifici, infatti, dopo aver imposto agli allevatori una riduzione del prezzo del latte di bufala hanno cominciato a rifiutare il prodotto.

A lanciare il grido d'allarme, a Taormina durante il convegno "Futuro fertile" organizzato da Confagricoltura sono un gruppo di allevatori campani. "Anche nella provincia di Salerno, totalmente estranea alla vicenda", dice Colette Conforti, alla guida di un'azienda da 900 capi, "un grande caseificio invece di ritirare il latte a circa un euro e 10 centesimi al litro come avveniva prima della crisi ora lo acquista a 76 centesimi. E adesso temiamo che la raccolta venga drasticamente tagliata". Che fare?

Michele Panullo, 500 capi in provincia di Caserta, allarga le braccia: "Anche da noi il prezzo è caduto mentre dai caseifici arrivano i primi segnali di disinteresse nei confronti del nostro prodotto". Sia Panullo che Nicola Cecere, proprietario di un allevamento nel casertano composto da 300 bufale si rifiutano di pronunciare la parole "abbattimento". Ma lasciano capire che se la situazione non cambia è questo lo scenario che si profila all'orizzonte. Spiega Cecere: "Si tratterebbe di un danno gravissimo non solo per noi ma per l'intero Paese che potrebbe perdere una parte importante della sua tradizione gastronomica".

In un quadro così desolante mentre il presidente di Confagricoltura Federico Vecchioni invoca "una serena analisi della situazione senza allarmismi ingiustificati e sempre nell'interesse dei consumatori e dei produttori" gli allevatori campani precisano che il "perimetro" dell'area interessata è molto modesto. Dice Panullo: "Si tratta al massimo del 4% della superficie agricola".

fonte: Repubblica.it

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