martedì 25 marzo 2008

MOZZARELLA/ ASL CASERTA: NESSUN PERICOLO, INDAGINI DI ROUTINE

Roma, 19 mar. (Apcom) - "Non c'è nessun pericolo per la salute della popolazione, cerchiamo di tranquillizzare". Il direttore generale dell'Asl Caserta 2, la dottoressa Antonietta Costantini, getta acqua sul fuoco sul caso dei sequestri di caseifici e allevamenti campani da parte dei Carabinieri del Noe: "nessuna mozzarella di bufala alla diossina", precisa ad Apcom.

Come spiega oggi il Consorzio Tutela del Formaggio Mozzarella di Bufala Campana DOP "degli 82 allevamenti del casertano fino a ieri sotto sequestro 78 rientrano nei controlli dell'Asl Caserta 2, i restanti della Caserta 1": dando efficacia alla legge regionale 3/2005 ("Interventi urgenti per la tutela della bufala mediterranea italiana in Campania"), l'Azienda sanitaria locale Caserta 2 - di concerto con la Regione Campania - ha infatti effettuato negli scorsi ottobre, novembre e dicembre controlli a campione nei caseifici sui prodotti derivati dal latte, soprattutto mozzarella di bufala.

"Sono stati esaminati 127 campioni di formaggio e solo il 5-6% ha presentato elementi poco chiari", spiega il dottor Pasquale Campanile del Dipartimento di Prevenzione della Asl, "in qualche caseificio è stata superata la soglia di attenzione dell'inquinamento ambientale, anche di diossina, ma non in modo pericoloso. Non sono dei risultati tragici".

Per questo l'Asl ha chiesto agli istituti zooprofilattici di riferimento di esaminare direttamente il latte con cui sono stati prodotti i formaggi incriminati, quello prodotto negli allevamenti messi sotto sequestro preventivo dai Noe. Ma di questa seconda analisi, partita lo scorso 3 marzo, non solo non sono ancora giunti tutti i risultati definitivi, ma in alcuni casi, continua la dottoressa Constantini, "sono stati dimostrati errori nei primi campionamenti" e per questo diversi allevamenti hanno già avuto revocato il sequestro.

Il caso per la Asl, quindi, non esiste. Del resto Campanile ricorda che "per essere pericolosa l'esposizione del terreno alla diossina deve essere provocata per anni" e Constantini conclude: "Dai militari solo indagini di routine, si occupano di ecomafia ed è giusto che indaghino su tutti i terreni sospetti".

fonte: Apcom

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